Roma - Dopo l'approvazione del pacchetto sicurezza prosegue il dibattito sulla possibile sanatoria per le colf e le badanti. Una proposta che cerca di salvare dal reato di clandestinità quelle persone che operano all'interno dei nuclei familiari per l'assistenza di anziani e malati. La Cei mostra di gradire la proposta "perchè c’è da sanare una situazione che va avanti da tanto tempo". È quanto afferma monsignor Domenico Sigalini, segretario della commissione episcopale per le migrazioni della Conferenza episcopale italiana. Intanto all'interno della maggioranza c'è chi, come la Lega, rema contro ogni ipotesi di sanatoria: "Non se ne possono fare, non per scelta ma anche perché sono vietate dal Patto approvato dal Consiglio Europeo", ha spiegato ieri il ministro Calderoli, ribadendo la "linea dura" del Carroccio in materia d'immigrazione.
Problema da analizzare "Sono d’accordo con la proposta di Giovanardi" di una sanatoria per le colf e badanti "anche se il problema delle badanti è un problema che va analizzato con molta cura, perché nella mia vita diocesana colgo persone che sono contentissime della dedizione che hanno queste badanti e altri che invece si sentono derubati e frustrati".
Formazione e professionalità "Mi pare che se lo Stato prendesse a cuore questo tipo di servizio e lo qualificasse anche attraverso dei corsi preparatori per dare professionalità a colf e badanti - prosegue Sigalini contattato telefonicamente - potrebbe essere un’ottima integrazione all’assistenza domiciliare. Questo permetterebbe di superare alcune rigidità dovute al reato di clandestinità".
Scelta di tipo professionale In conclusione, il vescovo si dice "d’accordo" con Giovanardi "evidentemente" facendo anche qui una scelta di tipo alto e professionale e di non far intrufolare altri elementi che distorcono questo servizio. "È chiaro che bisogna mettersi attorno a un tavolo e discuterne bene".
La comunità di Sant'Egidio Più esplicito il plauso della Comunità di Sant’Egidio che "si appella al presidente del Consiglio perchè nel prossimo Consiglio dei Ministri, come suggerito dal sottosegretario Giovanardi, venga approvato il decreto di regolarizzazione.
"Si ricorda - afferma una nota - che questi immigrati non hanno niente a che vedere con il problema e con il decreto sulla sicurezza: si tratta di persone indispensabili alla nostra economia e alla qualità della vita nel nostro paese: da loro dipende per molti italiani la possibilità di andare a lavorare, la sopravvivenza e una qualità della vita dignitosa per molti anziani, una compagnia e un sostegno importante per i nostri bambini. Si tratta di persone che già vivono nelle nostre case e che godono di un rapporto di fiducia preferenziale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.