Roma - La guardia costiera riporta a Tripoli i barconi carichi di immigrati salvati ieri nel mare di Sicilia. E il ministro Maroni esulta: "E' una svolta storica". L'agenzia dell'Onu per i diritti dell'uomo ammonisce l'Italia: "Errore, biosgna rispettare la Convenzione di Ginevra". Sono entrate poco dopo le 9 nel porto di Tripoli le tre motovedette italiane, due della guardia costiera e una della guardia di finanza, con i 227 migranti, tra cui 40 donne, soccorsi ieri su tre barconi nel canale di Sicilia. L’autorizzazione è giunta in nottata, dopo una trattativa tra le autorità italiane e quelle libiche sul rimpatrio immediato degli extracomunitari.
Il recupero e il Sos Gli immigrati, a bordo di tre distinti barconi, avevano lanciato ieri il Sos mentre si trovavano a Sud di Lampedusa, in acque internazionali di competenza maltese per quanto riguarda le operazioni di ricerca e soccorso. Dopo un nuovo scontro diplomatico con Malta sulle competenze relative agli interventi di soccorso, da Lampedusa erano salpate le tre motovedette che hanno poi raccolto i 227 extracomunitari. Le trattative tra l’Italia e la Libia hanno poi portato in serata alla decisione di rimpatriare immediatamente i migranti che erano partiti dalle coste nordafricane. Una decisione che ha incontrato il plauso anche del governo maltese.
Maroni esulta "Quello che sta succedendo in queste ore, con la Libia che ha accettato di prendersi carico degli immigrati presenti su tre barconi che erano stati avvistati ieri a largo di Lampedusa può rappresentare una svolta nel contrasto all’immigrazione clandestina". Esulta il ministro dell’Interno, Roberto Maroni. "In questi momenti - ha spiegato Maroni - le nostre motovedette stanno restituendo alla Libia migranti partiti da quelle coste. È un risultato storico a cui abbiamo lavorato per un anno e nei prossimi giorni partirà anche il pattugliamento congiunto tra Italia e Libia". Se l’operazione fatta oggi, aggiunge, "continuerà, il problema del contrasto tra Italia e Malta sull’accoglimento dei clandestini sarà risolto perché in qualunque acqua si trovino i barconi saranno rispediti in Libia da dove sono partiti".
Malta soddisfatta Il governo maltese ha accolto "con soddisfazione" la notizia. Della vicenda hanno parlato questa mattina, in un colloquio telefonico, Maroni e il suo omologo maltese Carmelo Mifsud Bonnici. Il Viminale avrebbe comunicato a Bonnici i dettagli del negoziato condotto con il governo di Tripoli. Una linea, quella del rimpatrio immediato, condivisa dai due ministri, dopo i recenti scontri diplomatici tra Italia e Malta sul soccorso di immigrati nel Mediterraneo. Già ieri sera Bonnici aveva stemperato i toni della polemica, affermando che i due Paesi dovevano collaborare e avviare iniziative comuni per contrastare il fenomeno dell’ immigrazione clandestina, sollecitando anche l’intervento dell’Unione europea.
No dell'Onu "Rivolgo un appello alle autorità italiane e maltesi affinché continuino ad assicurare alle persone salvate in mare e bisognose di protezione internazionale pieno accesso al territorio e alla procedura di asilo nell’Unione europea". Lo dichiara l’alto commissario delle Nazioni unite per i rifugiati António Guterres. In una nota l’Unhcr afferma che questo incidente mostra un radicale mutamento nelle politiche migratorie del governo italiano e rappresenta "fonte di grave preoccupazione". L’Unhcr esprime profondo rammarico per la mancanza di trasparenza che ha caratterizzato lo svolgersi di questo episodio.
"Finora abbiamo lavorato in stretta collaborazione con le autorità italiane a Lampedusa e in tutto il paese per garantire che le persone in fuga da guerre e persecuzioni ricevano protezione in linea con la Convenzione di Ginevra del 1951. È di fondamentale importanza che il principio internazionale di non-respingimento continui ad essere integralmente rispettato" ha sottolineato Laurens Jolles, rappresentante dell’Unhcr in Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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