Immigrati minacciano troupe tv

Ancora un caso di insicurezza nella capitale determinato dagli extracomunitari. Stavolta lo scenario è il parco di Colle Oppio, dove una troupe dell’emittente televisiva interregionale Retesole si apprestava a realizzare, martedì pomeriggio intorno alle 17,30, un servizio giornalistico che evidenziasse la sporcizia e il decadimento dei giardini, abbrutiti da lampioni elettrici distrutti e panchine deteriorate. I due operatori, accompagnati dalla responsabile di un’associazione impegnata per la riqualificazione del quartiere, avrebbero voluto documentare la situazione fatiscente del parco, ma sono stati oggetto di precise intimidazioni da parte di alcuni extracomunitari, che, dopo averli minacciati verbalmente, hanno tentato di aggredirli. A scatenare l’ira degli immigrati che «invadono» il parco più antico del mondo, dove regnano spaccio, delinquenza e prostituzione, le telecamere degli inviati. «Andate via, non ci serve la vostra pubblicità - avrebbero urlato i balordi -. C’è gente che muore per colpa di quelle telecamere». Gli ospiti indesiderati hanno accolto l’invito degli extracomunitari, evitando così che la situazione degenerasse.
E le reazioni non si son fatte attendere da parte degli esponenti politici di maggioranza e opposizione. Francesco Giro, coordinatore regionale di Forza Italia, ha espresso la sua preoccupazione per il rischio corso dai due operatori e per il disagio «preoccupante» del parco di Colle Oppio e ha esortato l’amministrazione comunale «a non diffondere l’immagine irreale ed edulcorata della capitale, ma a risolvere concretamente l’allarme degrado della città». Solidarietà e sgomento anche da parte del capogruppo di Alleanza Nazionale in Campidoglio, Marco Marsilio, e dal capogruppo in I municipio Federico Mollicone che «non si capacitano di come la zona archeologica a 500 metri dal Colosseo, che dovrebbe essere il biglietto da visita per turisti e visitatori, sia diventata la terra di nessuno». E per non far cadere nel dimenticatoio l’episodio, solo l’ultimo di una serie, i capigruppo hanno annunciato «che presenteranno un’interrogazione urgente al Comune per chiedere per quale ragione non vi fosse in zona né un presidio né una volante della polizia». «Diffidiamo l’assessore Touadi dal continuare a falsificare la realtà sul parco di Colle Oppio e ci mobiliteremo con una manifestazione di piazza per denunciare l’incapacità del governo Veltroni e dei suoi assessori - hanno concluso i due esponenti di An».
Sdegnato anche il presidente del I municipio Giuseppe Lobefaro che ha invitato «l’amministrazione capitolina a non abbassare la guardia a Colle Oppio».

E le polemiche sull’operato del primo cittadino sono arrivate con obiettività anche da Stefano Pedica, capogruppo dell’Italia dei Valori, che in un bilancio sull’aumento della criminalità nella capitale e, in particolare, sull’episodio avvenuto nei giardini del Colle romano, ha giudicato il sindaco «assenteista»: «Le istituzioni capitoline sono latitanti e il sindaco Veltroni, futuro Pd, dovrebbe preoccuparsi non solo di creare nuovi partiti, ma anche del degrado della capitale».

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