da Copenaghen
Le periferie di Copenaghen (ma anche di diverse altre città danesi) come le banlieues di Parigi. Per la sesta notte consecutiva gruppi di giovani teppisti hanno incendiato auto e cassonetti dellimmondizia. I casi di grave vandalismo si contano ormai a centinaia: il più grave è stato lincendio di una scuola a Bergsværd, alla periferia della capitale, che è stata completamente distrutta. Una quindicina di giovani sono stati arrestati.
Come in Francia lanno scorso, i disordini sono cominciati alcuni giorni fa da un quartiere abitato in prevalenza da immigrati, quello di Noerrebro. La scintilla sembra essere la rabbia dei giovani extracomunitari per le nuove misure adottate dalla polizia nel quartiere per contrastare il dilagare della violenza e dellillegalità. Gli agenti hanno il compito di fermare e identificare tutte le persone che giudicano sospette, ma gli immigrati sostengono che la severità della polizia riguarda solo loro. Unassociazione denominata «Antirazzisti non organizzati» ha tenuto una manifestazione di protesta lamentando «persecuzioni». Resta il fatto che ogni notte i vandali si scatenano, inizialmente piccoli gruppi, poi bande sempre più numerose.
Unaltra spiegazione per lescalation di violenze in Danimarca ci sarebbe il riaccendersi della questione delle vignette su Maometto considerate blasfeme da molti musulmani, dopo che tre persone (due tunisini e un cittadino danese di origine marocchina) sospettate di voler uccidere uno dei disegnatori sono state arrestate.
E proprio per una richiesta iraniana di condannare la ripubblicazione, una delegazione della Commissione Esteri del Parlamento danese ha annullato un viaggio a Teheran previsto per la prossima settimana.
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