«Gli immigrati sono vittime di criminali»

I clandestini spesso sono vittime di «reti criminali». Sono «esseri umani» in forti difficoltà che finiscono nelle mani di organizzazioni malavitose. Di qui l’appello che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lancia, in tempi di crisi e polemiche con l’Unione europea, a non abiurare ai valori della solidarietà e dell’accoglienza. Il capo dello Stato è tornato a parlare di immigrazione ieri, in occasione della giornata per l’Africa, con un discorso davanti al corpo diplomatico africano e ai rappresentanti dell’Unione africana. La giornata per l’Africa è stata celebrata per la prima volta al Quirinale proprio per ribadire «la vicinanza dell’Italia ai problemi di questo continente» e, insieme, la volontà del paese di tenere fede ad alcuni valori profondi. Anche in un momento buio per l’economia internazionale. «La crisi che mette a repentaglio le economie più fragili e incide sulle possibilità di intervento dei Paesi più forti con strumenti adeguati - osserva Napolitano - non deve ispirare una spirale perversa tale da mettere in discussione i valori di solidarietà e accoglienza, cui si ispirano le nostre democrazie». Del resto proprio la difficile congiuntura economica è «all’origine di drammatici fenomeni migratori che intaccano la dignità delle popolazioni più svantaggiate».

Cosa fare? «Abbiamo il dovere - spiega Napolitano - di avviare anche in rapporto a una politica europea di flussi migratori e di accoglienza, un parternariato con i Paesi africani che permetta di mettere in moto o consolidare lo sviluppo e aggredire la cause profonde della povertà». Proprio la crisi «deve rappresentare una occasione preziosa per rendere più efficaci e moderne le istituzioni internazionali e far partire un progetto di sviluppo dell’Africa su nuove basi».

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