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Immigrazione, indagato il sindaco di Lampedusa La procura accusa: "Istigazione all'odio razziale"

Inchiesta aperta dopo l’ordinanza sull'accattonaggio che vieta l'utilizzo dei luoghi pubblici "come siti di bivacco e deiezione". Era stata fatta dopo le proteste sul comportamento degli immigrati ospitati nel Cie che sono liberi di girare per Lampedusa. Il sindaco De Rubeis: "Non sono razzista" 

Immigrazione, indagato il sindaco di Lampedusa 
La procura accusa: "Istigazione all'odio razziale"

Lampedusa - La procura di Agrigento ha indagato il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, per istigazione all’odio razziale e abuso di autorità. L’inchiesta è stata aperta dopo l’ordinanza che riguarda "l’accattonaggio e comportamenti non decorosi" e impone il divieto di utilizzare i luoghi pubblici "come siti di bivacco e deiezione". L’ordinanza è stata fatta dopo le proteste sul comportamento degli immigrati ospitati nel Cie che sono liberi di girare per le strade del centro abitato. "Posso essere di tutto - ribatte subito De Rubeis - ma non sono razzista".

L'ordinanza anti bivacco La vicenda è legata all’ordinanza anti bivacco dei tunisini ospiti nel centro di accglianza di contrada Imbriacola, firmata venerdì scorso dal primo cittadino delle isole Pelagie. Era stato il questore di Agrigento, Girolamo Di Fazio, a trasmettere il testo dell’ordinanza agli uffici giudiziari agrigentini per una valutazione. Stamattina il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo ha ufficialmente aperto un fascicolo iscrivendo nel registro degli indagati De Rubeis. Lo stesso sindaco nelle scorse settimane era stato prosciolto dal giudice monocratico di Agrigento dalla medesima accusa. De Rubeis infatti, secondo quanto contestatogli in una intervista aveva dichiarato che "i neri puzzano anche se si lavano". Il proscioglimento è arrivato in quanto l’intervista pubblicata da un quotidiano nazionale non era stata registrata e quindi mancava la prova. De Rubeis respinge anche in questo caso le accuse di razzismo e spiega che quell’ordinanza è stata pensata solo con l’obiettivo di tutelare i lampedusani e l’isola.

La replica del sindaco "Posso essere tutto ma non razzista", ha replicato il sindaco di Lampedusa. "Tutto mi potevo aspettare, ma non questo - ha aggiunto De Rubeis - a Lampedusa, con l’amministrazione comunale in testa, siamo accoglienti, ci mettiamo a disposizione delle persone che giungono qui. Ho solo riproposto specificando meglio alcuni passaggi una vecchia ordinanza del 2009 che era stata studiata insieme alla questura. Ricordo che ci lavorò anche il vicequestore Guarino". "Ora il questore ha segnalato la nuova ordinanza alla procura - ha quindi concludo il sindaco - ma io non menziono gli immigrati. L’ordinanza vale per tutti italiani o cittadini stranieri.

I lampedusani sono con me e ho la loro solidarietà".

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