Immobiliare lombarda: allo studio una scissione in vista delle «Siiq»

Interesse per i benefici fiscali delle nuove società che si dedicano all’affitto. Investimenti al porto di Loano

da Milano

Anno di svolta, il 2006, per Immobiliare Lombarda (gruppo Ligresti) che dal rosso di 43 milioni del 2005 è tornata «a un piccolo utile, in linea con le indicazioni contenute nel piano industriale» afferma l’amministratore delegato Antonio Talarico. Nel piano le previsioni erano di profitti per circa 3 milioni su un fatturato di 86. Da osservare che il patrimonio gestito è di 4,2 miliardi. La società sta guardando con molto interesse alla nascita delle nuove Siiq (le societa quotate di investimento immobiliare), che a fronte della distribuzione sotto forma di dividendo dell’85% delle rendite da locazione, godranno di un’esenzione fiscale, mentre l’azionista pagherà un’imposta fissa del 20%. Una formula già adottata negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Francia. «Siamo pronti a valutare una scissione appena la legge entrerà in vigore, ristrutturando immobili sfitti e cercando gli utenti» spiega Talarico. «Se Immobiliare Lombarda crea una Siiq continua a gestire i beni, gode dei benefici fiscali e incassa dividendi tassati al 20%».
La società, attraverso la controllata Portobello, ha appena ottenuto la concessione del porto turistico di Loano, in Liguria, con una durata di 80 a partire dal 1993, anno dell’avvio della concessione provvisoria (l’iter burocratico, ha richiesto in tutto 16 anni). I posti barca saranno portati da 463 a 1200 in due anni di lavori, e ceduti in affitto o in concessione; in più, l’area sarà dotata di attività commerciali, un ristorante, un mercato ittico. Gli investimenti previsti sono di 40 milioni, che si aggiungono a opere già realizzate per altri 40. Visti i ritorni interessanti di questo tipo di business, Talarico guarda con interesse alla prevista privatizzazione di Italia Navigando, società oggi detenuta da Sviluppo Italia (100% Tesoro).

Immobiliare Lombarda sta attualmente partecipando (con Generali, Ras e Lamaro) a due gare indette da Fintecna per il 50% di lotti immobiliari a Milano (l’ex dogana di Segrate, due edifici alle spalle di Palazzo Litta e due ex caserme) e a Roma (dove il pezzo più importante è il vecchio Poligrafico ai Parioli).

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