«Impareranno tutti a fare oh...»

«Impareranno tutti a fare oh...»

Un asilo dove i bambini fanno oh... «che meraviglia». Ride Giuseppe Povia. «Con un asilo così ci potrebbero essere davvero molti più grandi che sanno fare oh». E questa sarebbe davvero una meraviglia.
E racconta. «La mia compagna a Firenze ha un asilo nido dove fanno musica-terapia. A volte vado anch’io, con la mia chitarra. Suono una mezz’oretta, quaranta minuti e loro si addormentano... ma no è solo perché sono stanchi e la musica li rilassa». Scherzi a parte. «Io ho sempre ascoltato musica fin da quando ero piccolo. Per i bambini è vero è una cosa importante. Loro seguono il tempo. Non importa che cosa ascoltano. Non distinguono la tecno dalla musica classica, loro sentono il ritmo e seguono quello. Se ci fai caso fin da piccoli, muovono subito la testina». Un asilo musicale poi non è detto che li farà diventare tutti musicisti. O, meglio, come dice Povia «musicisti siamo tutti perché abbiamo un orecchio, anzi due». Insomma siamo musicisti «anche se si fischietta qualcosa, basta essere disposti all’ascolto, non è detto che tutti dobbiamo poi produrre musica». Anzi.

«Magari la musica senza parole degli artisti della Scala può aiutare per un attimo a affiocare i pensieri della giornata». Affio-che? «Affiocare (ride di nuovo) l’ho coniato adesso io... vuol dire cancellare, anzi a metterli nel cestino, anche se poi il cestino non lo vuoti mai».

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