«Imposte e Atm? Aumenti strumentali»

«Non c’erano alternative». Giuliano Pisapia e la giunta due giorni fa hanno presentato una manovra di lacrime e sangue per i milanesi - dall’introduzione dell’Irpef all’aumento del biglietto Atm a 1,5 euro -, scelte «dolorose ma necessarie» per evitare il taglio dei servizi e con il buco di bilancio lasciato in eredità da Letizia Moratti. Peraltro hanno riferito che la stangata sui mezzi pubblici «era stata ipotizzata anche dal centrodestra». Idem un ritocco della Tarsu, che la sinistra intende alzare dal 2012. Per recuperare 41 milioni di euro dall’imposta sui redditi (mai introdotta dal centrodestra in 15 anni) si appellano sempre alla lettera scritta il 4 aprile dall’allora assessore al Bilancio Giacomo Beretta, che esprimeva timori sui conti. Peccato che Beretta non potrà replicare punto per punto alla ricostruzione del neo assessore Bruno Tabacci: il Pdl ha chiesto il suo intervento alle commissioni Bilancio convocate domani e martedì per portare subito dopo la delibera Irpef in aula. Ma Pd e sinistra hanno risposto no grazie. «Ci credo - afferma Beretta - svelerei come stanno esattamente le cose. La loro politica è di incassare dai milanesi risorse che non servono a coprire le spese obbligatorie, visto che sono già coperte, ma ad avere più soldi da spendere in nuove assunzioni e iniziative politiche. Nella loro filosofia i cittadini sono soggetti da “spremere”, la nostra è di non alzare le tasse e valorizzare i beni». E la famosa lettera? «Con il bilancio approvato solo a marzo e fondato in gran parte su due operazioni come la quotazione di Sea e la vendita di Serravalle ancora da avviare, mettevo le mani avanti e in via precauzionale chiedevo di congelare le spese non necessarie e indicavo i progetti per trovare risorse straordinarie. Come il Progetto sedi per affittare gli uffici del centro».
Nell’ordine, l’aumento del biglietto. La legge impone l’adeguamento tariffario almeno del 20%, tanto che molte città hanno alzato il costo anche per evitare il rischio di multe milionarie. Volendo strafare, Pisapia invece di rincarare il ticket solo di 20 centesimi passerà subito a 1,50 aumentando di 15 minuti la durata (da 75 a 90). Beretta rivela invece che con Atm «avevamo sì in piedi uno studio, ma per far pagare di più i mezzi a turisti e non residenti come avviene ad esempio a Venezia per i traghetti. Il biglietto poteva arrivare fino a 2 euro per i city users, e c’erano nuovi abbonamenti e carnet pensati per i visitatori. Avremmo recuperato 50-60 milioni senza gravare sui cittadini». Anche sulla Tarsu «il progetto che avevamo avviato riguardava in particolare le attività dei non residenti». L’addizionale Irpef «esclusa, è una scelta assurda e 26mila euro lordi di reddito significa spolpare chi già arriva a fatica a fine mese». L’alternativa, e limitata nel tempo, «poteva essere semmai una tassa di scopo, far pagare ai cittadini un’imposta contenuta e modulata secondo il reddito ma chiarendo già tempo e obiettivo finale: infrastrutture, Expo o un’opera necessaria. Incasso previsto, 25-30 milioni». Al contrario di Letizia Moratti, l’ex assessore condivide semmai la scelta anticipata anche dalla nuova giunta di introdurre la tassa di soggiorno, «è l’unica ragionevole per recuperare 40-45 milioni l’anno, esattamente quando preleveranno con l’Irpef, ma senza pesare sui cittadini. Se il turismo aumenta del 9% all’anno è anche grazie a eventi e mostre che bisogna continuare a garantire». La manovra del centrodestra sarebbe passata dalla creazione di «nuovi fondi immobiliari. E soprattutto dal Pgt che ci avrebbe fatto aumentare gli oneri di urbanizzazione del 25% all’anno.

Ma Pisapia lo ha già bloccato, e forse per questo ha bisogno di “portarsi avanti”. Nel 2012 aumenteranno anche le rette di asili e impianti sportivi e alla fine le famiglie pagheranno come minimo da 300 a 600 euro in più».

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