Impregilo costruirà il Ponte sullo Stretto

Balzano in Borsa i titoli di risparmio del gruppo: +9%. Ordinarie a +0,69%

da Milano

Impregilo batte Astaldi e vince la gara per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. L’annuncio della scelta del general contactor è stato dato ieri; il consorzio di cui la società milanese è capofila ha fatto un’offerta di 3,88 miliardi di euro, dai 4,43 di base d’asta, con uno sconto del 12,33%. Il ribasso proposto da Astaldi era del 2%; il suo amministratore delegato, Vittorio Di Paola, ha dichiarato con un malcelato risentimento: «Sul maxi ribasso di Impregilo occorrerebbe riflettere». In realtà il metodo di aggiudicazione è stato molto più complesso, e il prezzo era uno degli elementi importanti ma non l’unico. Il titolo Impregilo è stato sospeso in Borsa per buona parte della seduta; alla fine le ordinarie hanno registrato un progresso dello 0,69%, mentre le risparmio sono volate del 9,25%. Astaldi ha limitato i danni in un meno 1,34%.
Impregilo ha una quota del 45% del consorzio di cui fanno parte la spagnola Sacyr (18,70%), Condotte (15%), Cmc (13%), la giapponese Ishikawajma-Harima Heavy (6,30%) e Aci (gruppo Gavio, 2%). La società progettista è Cowi. Il general contractor è assistito da Banca Intesa, Carige, Bpi per la quota di prefinanziamento pari al 15% dell’opera. Il tempo massimo di realizzazione del progetto è stato indicato in 70 mesi. A livello internazionale Impregilo ha realizzato 5.500 chilometri di linee ferroviarie, 30mila di strade e 56 chilometri di ponti e viadotti, 175 dighe in più di 80 Paesi. Attualmente in Italia il gruppo è coinvolto, quale general contractor, nella realizzazione - tra l’altro - delle linee ferroviarie ad alta velocità Milano-Torino e Bologna-Firenze.
Il Ponte sullo Stretto, con una lunghezza di 3.666 metri, sarà il più lungo ponte del mondo; la campata centrale sarà lunga 3.300 metri, con un impalcato di 60,4 metri. Il valore dell’appalto - ricorda l’amministratore delegato della società Stretto di Messina, Piero Ciucci - fa del Ponte la più grande opera mai realizzata in Italia. Il costo, ai valori del 2002, includendo i raccordi, è stimato in 4,6 miliardi. Il fabbisogno complessivo (tenuto conto dell’inflazione e degli oneri finanziari) è di 6 miliardi, senza contributi a fondo perduto dello Stato. Il 40%, pari a 2,5 miliardi, arriverà attraverso l’aumento di capitale della spa Stretto di Messina già deliberato e realizzato nel 2003 per la prima tranche di 300 milioni. Il 60% del fabbisogno si otterrà attraverso finanziamenti di «project finance» con contratti in più tranche, sul mercato internazionale. I finanziamenti saranno rimborsati con i flussi finanziari generati dalla gestione.
Il ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, ieri ha commentato: «Ora è chiaro che non scherzavamo. Nel 2006 la prima pietra».

Il coordinatore europeo del Corridoio 5, Loyola De Palacio, ha sottolineato che il ponte è un’opera prioritaria per l’Italia e per l’Europa. Non sono mancate le polemiche: è «una truffa all’ambiente» per il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, mentre il Wwf provoca: «Che si faccia realmente è ancora da vedere».

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