«Imprenditore agricolo per pagare l’1% di tasse»

A Montenero di Bisaccia, nel loro Molise, la contea dei Di Pietro («vicina» di possedimenti è infatti anche la sorella Concettina) si estende per quasi 20 ettari. Un regno fatto di appezzamenti di terra comprati dai piccoli proprietari della zona, che potrebbe rappresentare il futuro del leader Idv dopo il ritiro a vita a privata, cioè dopo l’abbandono della scena politica.
Quello di creare nell’azienda agricola che produce grano e olio una sorta di impero economico da cui trarre utili, operazione documentata da alcuni webmagazine. Lo lascerebbe supporre, rivelano, una scelta fatta di recente dallo stesso Antonio Di Pietro: iscriversi all’albo degli imprenditori agricoli, un’appartenenza sancita non solo per orgoglio di categoria, in quanto permette diversi vantaggi sul piano fiscale. In particolare, quello di pagare nelle transazioni immobiliari non il 20 per cento di tasse come tutti i normali cittadini, ma, si badi bene, appena l’1 per cento.

E così, per fare un esempio, l’acquisto fatto nel 2007 di un terreno di due ettari e due edifici per complessivi 100 metri quadri, comprati a un prezzo tra i 70 e gli 80mila euro (spese di ristrutturazione a parte), sarebbe costato a Tonino in termini fiscali solo circa 800 euro e non 16mila se l’aliquota di riferimento fosse stata pari al 20 per cento.

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