Nostro inviato a Nassirya
«Dopo l’annuncio dato da Antonio Martino del rientro in Italia a giugno e poi entro la fine dell’anno del nostro contingente, e con la diffusione dei dati ufficiali delle elezioni, in Irak si apre una nuova fase, quella della ricostruzione. Una fase auspicata da tutti e sulla quale ci auguriamo ci sia il consenso più ampio, anche con l’opposizione. Questo viaggio, che vede per la prima volta arrivare a Nassirya una delegazione di 15 imprese italiane, sottolinea la svolta». Il viceministro alle Attività produttive Adolfo Urso, in volo verso la base aerea di Tallil che ospita il quartier generale di “Antica Babilonia”, spiega il significato simbolico, ma anche i risvolti concreti, della spedizione nel sud dell’Irak della delegazione italiana. Stavolta una missione “civile” (ma l’Italia ha già messo in campo progetti e iniziative per 210 milioni di euro), organizzata dalla “Task Force Irak” della Farnesina. Il programma prevede un incontro ufficiale con alcuni rappresentanti del governo iracheno. Su tutti Adel Abdel Mahdi, vicepresidente della Repubblica, nato a Nassirya, che è tra i papabili per la nomina a nuovo premier. Al meeting parteciperanno anche, per la parte irachena, i ministri del Commercio, Abdul Bassit Kareem Mauloud, dell’Elettricità, Moshen Shlash, e delle Risorse idriche Abdul Latif J. Rashid, oltre al governatore di Nassirya, Aziz Kadoum Al Aghely. Insieme a Urso, a rappresentare l’Italia, il sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, e il nostro ambasciatore a Bagdad, Gianludovico de Martino. Ma a caratterizzare la missione è senza dubbio l’incontro bilaterale tra le 15 imprese italiane e le altrettante irachene selezionate dalla Simest.
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