Le imprese romane soffrono meno la crisi. Parola di manager

Più virtuose del resto d’Italia. Per le aziende di Roma e Lazio si apre uno spiraglio di luce sul futuro: nonostante la crisi abbia colpito duro con tagli delle spese e licenziamenti, molte imprese hanno saputo cogliere al volo l’opportunità di cambiamento, mutando pelle come richiesto dal mercato. Parola di Manageritalia Roma. Dall’indagine svolta dall’associazione sindacale che rappresenta in tutto il Centro Italia oltre 4500 tra dirigenti e quadri, in collaborazione con AstraRicerche, su un campione di 3000 manager, 300 dei quali operanti nel Lazio e soprattutto a Roma, è emersa una realtà in chiaroscuro. Ma per la Capitale prevalgono i chiari: nella nostra regione un quarto delle aziende (il 25 per cento contro il 19,3 delle altre regioni) afferma di aver colto l’opportunità della crisi, entrando in nuovi mercati. Il 28 per cento delle imprese romane e laziali, contro il 25 di quelle dell’intera penisola, dichiara invece di dedicarsi alla progettazione di nuovi prodotti e servizi per assecondare i cambiamenti in atto. Quasi tutte le realtà produttive intravedono una ripresa vera a partire dal 2011. Tanto è vero che solo tre aziende su 10 - il 29 per cento - riscontrano segnali positivi per il futuro (ma a Roma sono il 31 per cento).
Un ulteriore segnale di ottimismo è dato dalla percentuale delle aziende che sostengono di non aver avvertito la crisi e che credono di non avvertirla neppure in seguito: in Italia sono il 9,2 per cento, nella Capitale il13,5. Un’impresa su tre (il 32 per cento) dice di essere nella fase peggiore della crisi, percentuale che a Roma scende al 28,8 mentre per il 9,7 il periodo peggiore deve ancora venire (a Roma il 7,7).
Di questi e altri temi, il sindacato dei manager romani ha discusso nel corso della tradizionale assemblea annuale che si è tenuta nei giorni scorsi all’auditorium Ara Pacis, in via di Ripetta. Per ciò che concerne l’impatto della crisi sui fatturati, l’indagine attesta che nel 2008 per il 48 per cento delle aziende romane vi è stato un calo, per il 34,6 una situazione di stabilità per il 17,3 un aumento. A metà del 2009 i fatturati vengono toccati molto più pesantemente dalla crisi in atto: in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente risultano i fatturati del 73 per cento delle aziende, molti meno quelli stabili (20,3) o ancora in aumento (11,2). Roma si fa notare per percentuali decisamente migliori: in calo 62 per cento, stabili 23 e in aumento 15,3.

Sempre per il 2009 sette aziende su dieci (69,1 per cento, Roma 55,8) pensano di chiudere l’anno con un fatturato in calo rispetto a quello del 2008, due con una sostanziale stabilità (17,6 per cento, Roma 23,1) e una con un aumento (12,8 per cento, Roma 21,2). La Capitale svetta anche per la maggiore sforbiciata agli stipendi dei manager - 40 per cento contro il 37 del resto d’Italia - e ancora di più per i tagli alle spese di formazione (il 38 per cento contro l’11,5).

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