Le imprese sanno a che santo votarsi

Sant’Ambrogio e San Siro più presenti in città; poche le donne

Gioia Locati

La clinica veterinaria dedicata a San Francesco. Ma anche il negozio di ottica con l’insegna Santa Lucia e la pescheria benedetta da San Pietro. Le imprese di mezza Italia hanno il loro santo in Paradiso. La Camera di commercio ne ha censite 20mila sull’intero Stivale: ventimila società registrate con il nome di un santo. In Lombardia sono 4 mila e nella provincia milanese 2.200. Può essere un caso, dettato dal cognome del titolare o dal luogo dove ha sede l’attività, come il San Babila day hospital o la birreria San Lorenzo, al Carrobbio. Ma c’è senz’altro anche l’aspetto della devozione. Qual è il santo più richiesto? Inaspettamente in cima alla classifica compare San Marco: lo hanno scelto come protettore 137 aziende milanesi, 277 lombarde e 1.442 italiane. Secondo la Camera di commercio San Marco è patrono degli allevatori ma l’enciclopedia dei santi riporta anche altre categorie: i notai, gli scrivani, i vetrai, i pittori su vetro e gli ottici. San Francesco patrono d’Italia conquista la quinta posizione nella classifica nazionale, a Milano scivola al tredicesimo posto. Secondo, per la nostra città e per il resto del Paese, è il combattivo San Giorgio.
La Lombardia è anche la regione che fa maggior ricorso ai santi, con il 18,8 per cento del totale, seguita dal Piemonte (12,1 per cento). La provincia con più nomi di santi per le imprese è la milanese (1.011), seguita da Torino (714), Roma (543) e Napoli (440).
Una curiosità: in termini relativi le imprese Sant’Ambrogio e San Siro fanno la parte del leone, sono registrate a Milano il 76,2 per cento e il 76,1 per cento delle aziende lombarde con questi nomi e il 47,4 per cento e il 52,6 per cento di quelle nazionali. Sono invece poche le donne sante. A Milano santa Maria è la più alta in classifica, al settimo posto con 60 imprese e santa Rita è quindicesima, chiamata a proteggere, 33 aziende.
Secondo l’indagine i settori di attività delle società votate ai santi sono i più disparati. Si va dalle acque minerali - ma la ragione qui è data dal fatto che spesso una sorgente è tradizionalmente dedicata a un santo - alle banche, dalle pompe funebri alle agenzie immobiliari. Non mancano gli allevamenti di animali dedicati a San Francesco, le pescherie San Pietro e le falegnamerie votate a San Giuseppe. Per i negozi di ottica va forte Santa Lucia e per il limoncello San Martino. Ma ci sono abbinamenti di ogni genere come i laboratori di analisi Sant’Ambrogio o l’autoscuola Santa Maria.
Dopo Milano, Brescia è la seconda provincia più santa della regione; le meno protette sono Sondrio (1,1 per cento del totale regionale), Lodi (2 per cento) e Cremona (2,4 per cento).
Gli italiani si rivolgono ai santi stranieri, a guardare le preferenze italiane, sono nati all’estero ben sedici santi su 20. San Marco e San Giorgio sono i preferiti in quasi tutti i capoluoghi di regione. Perfino sotto l’ombra del Cupolone San Marco batte San Pietro 62 imprese a 37.

Fanno eccezione Palermo che predilige il patrono dei falegnami e dei carpentieri San Giuseppe (23 aziende), Bologna per San Pietro (27 aziende), patrono dei pescatori e Firenze per San Lorenzo (36 imprese) invocato da diaconi, cuochi e pompieri.

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