Impronte digitali nei pub: «schedati» i clienti molesti

Londra come Ibiza, Manchester come Ios. Il nuovo millennio ha spazzato via la tradizionale campanella che sanciva l'ultima pinta di birra: ora anche nel Regno Unito è possibile bere alcolici a ogni ora del giorno o della notte. Lo storico cambiamento risale allo scorso novembre, con l’entrata in vigore della legge sull’estensione della vendita di alcolici. Fin lì vigeva un coprifuoco etilico che, vietando la vendita dopo le 23, di fatto costringeva la maggioranza dei locali a chiudere i battenti ben prima di mezzanotte. Una consuetudine abbattuta dal governo Blair che scommesso sulla responsabilizzazione dei bevitori, sfidando chi temeva che sarebbero divampati caos e violenze, risse, aggressioni, stupri e lanci di bottiglie. Uno scenario apocalittico ben lontano dalla realtà emersa dai dati in possesso delle forze dell'ordine: secondo un rapporto dello scorso marzo i crimini violenti in Inghilterra e Galles nell'ultimo trimestre 2005 sono diminuiti dell'11% rispetto all’anno precedente. Merito dei massicci pattugliamenti notturni della polizia, ma anche degli stessi esercenti del divertimento. Così se fioccano i provvedimenti di ritiro delle licenze, sempre più pub si affidano alla tecnologia.

A Yeovil, Somerset, ad esempio, i clienti dei pub devono lasciare dati personali e impronte digitali. Conservati in un pc, in caso di risse o comportamenti molesti, alla prossima visita gli ospiti sgraditi possono essere lasciati alla porta.

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