Imputazione: tre delitti e uno strano suicidio

Sette ore è durata la prima udienza in Corte d'Assise a Busto Arsizio dove ieri mattina si è aperto il processo per gli omicidi delle Bestie di Satana, il gruppo di giovani protagonista di una lunga e in parte ancora misteriosa storia di violenze. Cinque gli imputati alla sbarra: Elisabetta Ballarin, entrata in aula in jeans azzurri, top e camicia bianca, Nicola Sapone, Paolo Leoni, Marco Zampollo ed Eros Monterosso. La ventenne Ballarin e Sapone rispondono dell'omicidio di Mariangela Pezzotta (24 gennaio 2004) e dell'occultamento del suo cadavere. Gli altri, ma anche Nicola Sapone, sono chiamati a rispondere degli omicidi di Fabio Tollis e Chiara Marino (17 gennaio 1998). Dalla scoperta dell'omicidio della Pezzotta, trovata semisepolta nella serra del cottage dei Ballarin a Golasecca (Varese), partirono le indagini che alzarono il velo sulle bestie di Satana. Ai quattro ragazzi imputati vengono contestati anche due tentati omicidi, sempre ai danni di Fabio Tollis, e Chiara Marino, che poco dopo, nel gennaio 1998 vennero ferocemente eliminati in un bosco a Somma Lombardo.

Il gruppo delle Bestie di Satana comprendeva altri tre ragazzi: Andrea Volpe, ex fidanzato della Ballarin, che ha collaborato con gli investigatori ed è stato già condannato con rito abbreviato a 30 anni di reclusione, e due ragazzi minorenni all'epoca dei fatti, Mario Maccione e Massimiliano Magni. I due sono già stati giudicati nell'aprile scorso con rito abbreviato dal Tribunale dei Minorenni di Milano: Maccione condannato a 19 anni di carcere, Magni assolto.

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