Ho ancora negli occhi la magica notte del 4 marzo. La tripletta allInter, le giocate di Cassano, i gol di Pazzini, le strepitose parate di Castellazzi. Quella lezione ai campioni dItalia è la più grande soddisfazione della stagione, accompagnata con la vittoria sul Milan della domenica precedente. Lo scacco alle milanesi: questo mi basta per non prendermela per il pesante 3-0 con il quale il Bologna ci ha scavalcato ieri pomeriggio. Solitamente, con passivi del genere, si potrebbe pensare ad una squadra remissiva che ha saputo solo incassare, cullandosi ancora sugli allori del mercoledì di coppa Italia. Ma Bologna-Sampdoria non è andata proprio così, perché a giocare la partita per almeno un tempo e qualcosa di più è stata proprio la Samp. Cè stato Cassano e cè stato il gioco che abbiamo riassaporato nelle ultime partite dopo un campionato «triste» dove, se andavi a vedere la Sampdoria, era preferibile saltare il pranzo della domenica per evitare di addormentarti. I blucerchiati sono stati poco incisivi sotto porta e dallaltra parte c'è stato un bomber implacabile. La sconfitta è tutta qui, con un passivo pesante che non dice la verità su quello che si è visto in campo.
Confesso, prima che cominciasse al DallAra mi era munito di matita e bloc notes e avevo cominciato a fare i calcoli su quante mosse ancora ci avrebbero potuto separare dai cugini. Lo so, lo so: certi ragionamenti portano «sfiga».
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