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Incendi boschivi, puntare tutto sulla prevenzione

Nelle aree urbane è difficile intervenire con tempestività per domare le fiamme

Riuscire ad avere la meglio su un incendio che minaccia il bosco è una questione di minuti. «Per poter mostrare risultati apprezzabili in termini di riduzione del danno l’intervento deve essere effettuato entro i primi 15 minuti dall´accensione del focolaio», spiega Enzo Minissi, presidente dell’Oikos, organizzazione di volontariato che si occupa dei problemi degli incendi boschivi. Ma nel comune di Roma, tutte le operazioni connesse alla lotta agli incendi boschivi, come l’avvistamento dei focolai, la direzione delle squadre e la rapida mobilità, sono rese particolarmente difficili dalla conformazione del territorio. «La presenza di colli e avvallamenti - spiega Minissi - nonché le ostruzioni visive costituite dagli edifici, rendono impossibile l´avvistamento tempestivo delle colonne di fumo, per cui le centrali operative operano sempre solo su segnalazioni telefoniche la cui precisione è sempre piuttosto approssimativa. In pratica sino all’arrivo di una squadra preparata alla valutazione effettiva di un incendio, qualsiasi direzione e programmazione degli interventi è impossibile, ma il problema della mobilità nell’area urbana e suburbana è tale da richiedere tempi lunghissimi prima di poter giungere sul luogo dell’incendio». L’unica soluzione, secondo, l’associazione, è quella di puntare sulla prevenzione e sul rispetto della legge che, sin dagli anni 80, impone norme molto rigorose ed efficaci in materia di difesa del patrimonio boschivo e naturale dagli incendi stabilendo una serie di misure preventivi e di divieti. Che, però, troppo spesso non vengono rispettati. Le forze a disposizione, tra cui le organizzazioni di volontariato, il corpo forestale, la municipale, il servizio giardini e, da qualche anno, e il personale di sorveglianza dell´ente Romanatura, sono quindi chiamati a svolgere un’importante opera di prevenzione e controllo. L´Oikos ha presentato al Comune un breve studio in cui si suggerisce, alla fine di mettere in atto un’efficace azione di prevenzione, alcuni provvedimenti urgenti. Innanzitutto la ricognizione del rischio, ossia l’individuazione delle aeree in cui il rischio di incendi è più alto.

Poi l’attuazione di «opere di difesa passiva» - quali rimozione della vegetazione infestante, creazione di fasce sterrate, bonifica del territorio da discariche e insediamenti abusivi - e l’attività di educazione e sanzione delle inadempienze alle normative di prevenzione. Infine un’attività di sorveglianza all´interno delle aree a rischio con personale pronto ad intervenire sui piccoli focolai iniziali.

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