Roma

Incendi, sarà un’estate caldissima Tanto verde e criminali in agguato

Sarà un’estate difficile sul fronte degli incendi boschivi. La pineta di Castelfusano e tutta la campagna attorno a Roma corrono il rischio di essere devastate dalle fiamme. A mettere in guardia è l’associazione ambientalista Oikos: quest’estate tutti gli elementi critici che determinano l’indice di rischio concorrono insieme in modo assolutamente negativo. L’Oikos ha inviato una nota al Campidoglio.
I fattori critici da considerare, spiega l’associazione, sono quattro. 1) Fattore vegetazionale. Le piogge intense e le alte temperature degli ultimi due mesi (aprile e maggio) hanno portato le piante erbacee a una crescita fisiologica vicina al massimo. Ciò contribuisce a innescare focolai di incendi particolarmente pericolosi e a renderne difficile lo spegnimento. Anche le opere di difesa passiva (piste parafuoco, serbatoi di approvvigionamento idrico, stazioni di avvistamento) risultano più onerose in conseguenza «dell’allungamento dei tempi di dispersione e decomposizione dei residui di sfalcio (i rami secchi, ndr)».
2) Fattore statistico. Il rischio in questo caso si deve allo scarso numero di incendi verificatisi nel 2007 e 2008 e al conseguente aumento statistico degli episodi che si verificano nelle stagioni successive a quelle a basso rischio. Il dato è utile a prevedere il numero di possibili episodi, che in questo caso sarebbe medio-alto.
3) Fattore climatico. Sebbene le previsioni meteo a lungo termine non portino a conclusioni certe, tuttavia la media eccezionale delle ultime precipitazioni invernali e primaverili induce a ritenere verosimile una scarsa probabilità di precipitazioni consistenti, almeno nella prima parte dell’estate. Questo è il fattore che incide maggiormente «sulla frequenza degli incendi non intenzionali (incidentali e colposi) e sulla distruttività di quelli eseguiti con dolo» spiega l’Oikos.
4) Fattore socio-economico. E’ quello che riguarda gli incendi dolosi. L’attuale riorganizzazione della gestione del verde pubblico potrebbe orientare determinati individui o gruppi ad appiccare incendi dolosi a fini di minaccia o ricatto. Un’attività criminosa che in genere tende a ripetersi più volte in una certa area, proprio per la sua natura di azione dimostrativa. «Abbiamo il fondato timore che un elevato numero di incendi, potenzialmente molto distruttivi, colpiranno, entro le prossime settimane, il territorio comunale comprese aree di pregio naturalistico» mette in guardia Enzo Minissi, presidente dell’Oikos: «L’attuale stato della Protezione Civile comunale, per di più, vista la cronica mancanza di risorse, rende assai difficile far fronte a situazioni di emergenza che potrebbero protrarsi per tutto il periodo estivo».
«La soluzione è la prevenzione» aggiunge il segretario dell’Oikos, Alfonso D’Ippolito: «Occorre che le istituzioni innanzitutto provvedano alla rimozione della vegetazione secca che invade le aree a rischio incendio. E poi mettano a punto un programma di sorveglianza che scoraggi i piromani, con l’utilizzo della polizia municipale e, se necessario, dei militari.

E soprattutto un importante avvertimento per il futuro: non basta pensare alla pineta di Castelfusano, tutte le aree verdi attorno alla capitale sono a rischio».

Commenti