Salgono a quattro gli indagati per l'incendio alla Rsa «Casa per coniugi» in cui sono morti sei ospiti e altri 81 sono rimasti intossicati. Nel fascicolo per incendio, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime, ora ai due dirigenti della società cooperativa Pro.ges (Claudia Zerletti e Giancarlo Anghinolfi) si aggiungono quelli di Michele Petrelli, direttore Welfare del Comune di Milano e Guido Gandino, responsabile dell'area residenzialità anziani e persone con disabilità. Ma dalle valutazioni dei pm del pool «Tutela della salute, dell'ambiente e del lavoro», coordinati dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano nelle prossime ore potrebbe esserci altre due iscrizioni. All'inizio della prossima settimana saranno inviati gli avvisi di garanzia agli indagati per poter partecipare alle autopsie, in programma giovedì prossimo. Nel frattempo è stato svolto un nuovo sopralluogo nella struttura di via dei Cinquecento che è servito - da quanto appreso - a chiarire meglio su quali aspetti si dovranno concentrare i consulenti della Procura a cui verrà conferito prossimamente un incarico. Intanto sono stati dimessi dagli ospedali tutti gli anziani che erano stati ricoverati negli ospedali, anche le due persone che erano in terapia intensiva al Policlinico. Ma ora Riccardo Truppo capogruppo di Fratelli d'Italia in comune di Milano punta il dito contro Palazzo Marino: a più di 24 ore dell'appello lanciato dal centrodestra alla richiesta di commissione d'inchiesta sulla tragedia «la sinistra milanese nicchia». Nessuna risposta. «Servono due o tre firme per istituire un organo interno al comune che contobuisca a far chiarezza - dice - ma ancora niente. Poche ore fa ho personalmente rivolto al Sindaco un nuovo appello affinché lunedì intervenga in aula senza attendere oltre. Sarebbe una caduta di dignità per l'aula consiliare che deve preservare la sua funzione primaria di dialettica istituzionale».
Quindi, scrive, «spero vivamente che la sinistra milanese non si appiattisca su questo tema, perché dobbiamo anche fare ispezioni e controlli sulle altre strutture non ultime le scuole e i nidi sui quali iniziamo a porre alcune domande sui progetti di prevenzione incendi e della scia incendio che non tutti pare abbiano».
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