Erika Falone
«Vergona, vergogna». Queste le parole con cui si è conclusa ieri pomeriggio la seduta del consiglio della Circoscrizione Medio Ponente. Lindignazione era quella dei comitati dei cittadini di Sestri. Ancora una volta delusi da quanto - non - deciso in circoscrizione sulla questione discarica di Scarpino. A raccogliere gli improperi, i consiglieri di maggioranza.
Da tempo tutta la circoscrizione è schierata allunanimità contro la decisione dellAto di far diventare Scarpino sede dellinceneritore. I fatti però contano più delle parole. Di qui la proposta di Silvano Battini, capogruppo di An: dimettiamoci tutti. «Lintento era smuovere qualcosa nelle poltrone di Tursi - spiega -. Visto che nessuno ci ha voluto tenere in considerazione quando è stato scelto Scarpino come sito per linceneritore, ora serve cè bisogno un gesto forte». Ma cè dell'altro: «In realtà è anche una questione di correttezza. Se non siamo più in grado di difendere chi ci ha eletto e ha creduto in noi, dobbiamo dimetterci».
la pensano allo stesso modo i rappresentanti dei comitati, basta leggere gli striscioni che hanno appeso in aula. E i cittadini, basta sentirne le urla: «A casa!» e i cori: «vergogna!». «Questa volta non è una questione di partito, di bandiera - avverte il capogruppo di An - Se davvero siamo tutti contrari allinceneritore a Scarpino dobbiamo dimostrarlo restando uniti».
E mentre cè chi glissa sul discorso delle dimissioni, il presidente della Circoscrizione Medio Ponente, Stefano Bernini, ieri ha espresso il suo «no» allinceneritore. «Ma non ci dimettiamo - dice -. Vogliamo almeno provare a combattere, potrebbe non essere finita qui». E aggiunge: «La scelta del sito di Scarpino è una stupidata. Pericu e giunta hanno fatto la scelta sbagliata».
I sestresi sono stanchi. Stanchi di non trovare un appoggio forte nella loro circoscrizione, stanchi di un sindaco che è solo un volto in tv, sui giornali. Ma che tra loro e i loro problemi non cè mai stato. «Per lui Genova finisce con Sampierdarena» dice una signora al termine dellincontro.
E allurlo di «Non basta dire no per difendere i propri cittadini», anche Ceranesi protesta.
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