In attesa di ricevere invito e dettagli sul «tavolo» dedicato allauto che il premier Silvio Berlusconi ha convocato mercoledì a Palazzo Chigi, le associazioni di categoria (Anfia, Unrae e Federaicpa) mettono a punto il piano dazione. La situazione pesante, già ampiamente commentata dal presidente di Fiat Group, Luca di Montezemolo («in gioco ci sono un milione di posti di lavoro; gli aiuti decisi negli altri Paesi europei e in Usa porteranno squilibri nel mercato»), impone per i rappresentanti dei gruppi automobilistici e dellindotto interventi rapidi e incisivi. «Alleffetto negativo del momento - osserva Salvatore Pistola, presidente dellUnrae, in rappresentanza delle case importatrici - si aggiunge quello di unulteriore attesa da parte dei consumatori dopo lannuncio sullarrivo di possibili provvedimenti. Di fatto, in questi giorni il mercato è bloccato. Oltre a rinnovare gli incentivi scaduti il 31 dicembre, attraverso una formulazione che porti a un più efficace rinnovo del parco, il governo deve trovare il modo di agevolare laccesso al credito». LUnrae, in proposito, è favorevole allintroduzione di bonus che ricalchino gli schemi applicati in Francia (da 1.000 a 2.000 euro, tenendo anche conto delle emissioni di anidride carbonica) e in Germania (contributo in base allanzianità del veicolo: 2.500 euro per chi rottama vetture di 9 anni).
Sempre lUnrae chiede, per il comparto dei veicoli commerciali, lintroduzione di una sorta di «Tremonti-ter» che preveda la detassazione, parziale o totale, del reddito dimpresa o del lavoro autonomo reinvestito in beni strumentali o in formazione. Al ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, sarà posto anche il problema delle auto aziendali. La richiesta riguarda la necessità di anticipare lammortamento da quattro a due anni, allo scopo di favorire il ricambio delle flotte, e linnalzamento dei limiti della quota annua di ammortamento (oggi fissata al 40% su 18mila euro) almeno al 50% su 36mila euro. «I valori, tra i più bassi dEuropa - ricorda Pistola - sono congelati da anni». Ma in allarme è soprattutto lindotto.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.