Incertezza e preoccupazione «Le elezioni saranno alterate»

L’incertezza regna sovrana: dopo il pronunciamento del Tar di ieri nessuno è più in grado, non tanto di fare previsioni, ma di avere la benchè minima idea di che cosa altro possa accadere. Le ipotesi sul tappeto sono talmente tante e complicate da rendere possibile tutto e il contrario di tutto. un ginepraio inestricabile nel quale anche gli addetti ai lavori rischiano di restare imprigionati. Vediamo quali sono le ipotesi. Oggi l’Ufficio elettorale potrebbe decidere di ammettere alle regionali anche la lista provinciale del Pdl che ieri è stata presentata. Potrebbe farlo anche se il Tar ieri non si è limitato a respingere la richiesta di sospensiva avanzata dal Pdl nei confronti del provvedimento con il quale lo stesso ufficio elettorale aveva escluso la possibilità l’accettazione. Ma i giudici amministrativi hanno spiegato che secondo loro il decreto interpretativo non è applicabile nel Lazio perché è in vigore una legge elettorale regionale. C’è anche chi minaccia di impugnare il decreto regionale con il quale il vicepresidente Montino ha indetto le elezioni per il 28 e il 29 marzo perché il provvedimento stesso non avrebbe attuato la legge elettorale regionale nella parte in cui stabilisce che, in caso di scioglimento anticipato del Consiglio, le elezioni si devono tenere entro 90 giorni.
A prescindere da ciò che potrà accadere, il clima di infuocate polemiche di questi giorni preoccupa non poco. «Il conflitto tra diverse competenze e procedure sta giungendo a livelli veramente paradossali - ha detto ieri sera il sindaco Gianni Alemanno -. Ma tutto ciò non cancella il problema di fondo: il rischio che le elezioni a Roma risultino profondamente alterate dall’assenza della lista del partito di maggioranza relativa. Esprimo ancora una volta una profonda preoccupazione di fronte al pericolo che queste confuse giornate possano lasciare un segno indelebile su tutti i prossimi cinque anni di legislatura regionale, con grave danno dei cittadini di Roma e del Lazio».
Pochi minuti dopo la decisione del Tar si è tenuta una immediata riunione in via Imbriani, al comitato elettorale di Renata Polverini: la prima ad arrivare, dopo la conclusione della manifestazione a piazza Farnese, è stata proprio la candidata alla presidenza della Regione che è apparsa comunque serena. Dopo pochi minuti sono arrivati il deputato del Pdl Fabio Rampelli e il senatore Andrea Augello, coordinatore della campagna elettorale. A seguire è arrivata anche la “ministra” Giorgia Meloni, il coordinatore regionale del Pdl Vincenzo Piso e la portavoce del comitato Beatrice Lorenzin.
«In assoluto questa decisione assunta dal Tar non va commentata perché il clima è già sufficientemente incandescente.

Credo - ha detto Augello - che bisognerà dare una lettura politica complessiva piuttosto che tecnica. È chiaro - ha aggiunto - che queste elezioni, da amministrative, stanno diventando un terreno di confronto politico».

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