Incerti E dopo lo strappo gli ex An temono l’isolamento

I finiani di Lombardia si contano sulle dita di una mano. La capofila è l’europarlamentare Cristiana Muscardini. Insieme a lei l’assessore comunale alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna, i parlamentari Benedetto della Vedova e Giuseppe Valditara. Nessuno tra gli eletti in Comune, Provincia e Regione è riconducibile all’area del presidente della Camera. Il problema può nascere se ai pochi supporter di Fini si unissero gli scontenti a vario titolo del Pdl. Un problema che riguarda soprattutto Palazzo Marino dove si vota l’anno prossimo e la nascita di un gruppo consiliare autonomo dal Pdl potrebbe fare da trampolino di lancio del voto. Tra i possibili componenti, si parla addirittura dell’attuale presidente dell’aula, Manfredi Palmeri.
Ma dopo l’uscita dei finiani dal Pdl, un altro argomento che appassiona i politici lombardi è la revisione degli accordi 70 a 30, ribattezzata dagli azzurri «la rapina del secolo». Per chi non lo ricordasse, 70 a 30 era il numero magico della suddivisione dei posti e delle candidature tra gli ex di Forza Italia e gli ex di An. Una quota stabilita a livello nazionale, ma che in Lombardia ha particolarmente penalizzato gli ex di Forza Italia, che hanno dovuto cedere il passo ben oltre il reale peso elettorale di An.
La questione, già di attualità per le nomine e per le comunali del 2011, rischia di diventare scottante in caso di ritorno anticipato al voto politico. L’anima ex Forza Italia mal sopporta il peso degli ex An, che ritiene esagerato, e a questo punto è sul piede di guerra. All’ultima conta dei voti, le regionali del marzo scorso, gli uomini di Ignazio La Russa hanno eletto solo due consiglieri su un totale di trenta eletti del Pdl. Il miglior risultato l’ha ottenuto a Mantova Carlo Maccari, mentre a Milano Romano La Russa, fratello del coordinatore nazionale e ministro della Difesa, è stato eletto con molte meno preferenze del previsto.

Gli ex di An in consiglio hanno quattro esponenti perché, oltre ai due eletti, possono contare su Roberto Alboni, eletto nel listino, e su un quarto consigliere subentrato a Giancarlo Abelli che ha optato per il Parlamento.

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