Milano - Sono una settantina gli indagati nell'ambito dell'inchiesta coordinata dalla Procura di Milano sulle nuove Br, tra cui una ventina legati al mondo del sindacato, secondo quanto riferito da fonti investigative. La Fiom Cgil, a cui appartengono cinque delle persone arrestate nei giorni scorsi, ha ribadito il proprio appoggio alla magistratura, chiedendo però di non strumentalizzare politicamente la vicenda. Il sindacato ha anche detto di non essere a conoscenza di una nuova inchiesta.
Perquisizione Intanto oggi gli investigatori hanno condotto una nuova perquisizione in un'azienda con sede a Milano, in cui lavorava uno dei 15 arrestati lunedì scorso, in un'operazione che ha avuto come teatro tutto il Nord Italia. "La Fiom si augura che venga rapidamente fatta piena luce sulle organizzazioni terroristiche. La Fiom conferma la fiducia nell'operato della magistratura e delle forze dell'ordine che hanno portato alcuni giorni fa alle perquisizioni delle abitazioni di circa 80 persone", è scritto in un comunicato di Gianni Rinaldini, segretario dei metalmeccanici Fiom.
Fiom "Che proseguano le indagini per coloro che sono stati oggetto di perquisizione è presumibile. Non ci risulta però, allo stato, che vi sia una nuova inchiesta". "Siamo di fronte all'uso politico di questa indagine finalizzato ad una campagna denigratoria del sindacato, della Fiom e della Cgil. Una strumentalizzazione che si spinge fino ad inventarsi l'esistenza di un rinnovo contrattuale della categoria che, semplicemente, non esiste", ha detto ancora Rinaldini, preannunciando che il sindacato ha deciso di dare mandato a un collegio di avvocati "per eventuali iniziative a tutela del ruolo e dell'immagine dell'organizzazione a tutti i livelli".
Arsenale Ieri il viceministro dell'Interno Marco Minniti ha detto che la polizia aveva scoperto la notte precedente nella campagna vicino a Padova un "consistente deposito di armi" delle Nuove Brigate Rosse. Lo stesso giorno degli arresti, in casa di Davide Bortolato - uno dei 15 fermati lunedì - era stato ritrovato un volantino con il titolo "Ricostruiamo gli organismi del partito comunista come prima tappa per la ripresa del processo rivoluzionario in Italia", hanno detto fonti giudiziarie.
Fiancheggiatori Nella notte tra martedì e mercoledì, altre quattro persone sono state arrestate a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, con l'accusa di
istigazione a delinquere perché sorprese ad affiggere manifesti di propaganda nei pressi di una sede Cgil della cittadina: tra di loro anche Angela Ferretti, compagna di Massimiliano Gaeta, uno degli arrestati del 12 febbraio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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