Roma - Il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, e l'ex ministro Pietro Lunardi sono indagati dalla procura di Perugia nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta cricca per i Grandi eventi. Corruzione il reato contestato a entrambi. L'arcivescovo di Napoli e l'ex ministro sono stati comunque indagati in due diversi tronconi dell'inchiesta.
Per il cardinale Sepe l'indagine riguarda in particolare la ristrutturazione e la vendita di alcuni immobili di Propaganda Fide nel 2005. Operazioni nelle quali risulterebbe coinvolto il costruttore Diego Anemone, considerato personaggio centrale dell'inchiesta sui Grandi eventi. Il sospetto degli inquirenti perugini è che l'attuale arcivescovo di Napoli abbia ricevuto in cambio dei favori. In particolare le accuse riguardano la vendita di alcuni palazzi e la ristrutturazione, sembra anche di edifici sacri, di Propaganda Fide (della quale Balducci è stato per un periodo consultore). Operazioni, queste ultime, svolte da aziende di Anemone. Il sospetto dei magistrati è che l'arcivescovo di Napoli - il quale all'epoca dei fatti contestati era al vertice di Propaganda Fide quello che è considerato il dicastero più ricco di tutta la Santa Sede e attraverso cui transita il denaro per le missioni in tutto il mondo - abbia ricevuto favori in cambio. E nella lista sequestrata in uno dei computer di Anemone ci sono diversi riferimenti a ristrutturazioni di edifici sacri o comunque appartamenti intestati a prelati, tra cui il duomo di Ancona e la chiesa di Santa Maria in Trivio a Fontana di Trevi. Il nome del cardinale Sepe compare nell'inchiesta perugina pure in relazione alla casa di via Giulia a Roma nella quale per un periodo abitò il capo della protezione civile Guido Bertolaso.
Anche per quanto riguarda Lunardi l'accusa fa riferimento alla ristrutturazione e alla vendita di un immobile, un palazzo in via dei Prefetti a Roma, che compare anche nella cosiddetta Lista Anemone, al numero 26 dei lavori fatti nel 2004.
Vaticano: "Il cardinale chiarirà" "Il cardinal Sepe aveva già dato la sua disponibilità a parlare con i magistrati di Perugia. Lo farà e chiarirà la sua posizione" nell'inchiesta sui grandi eventi.
Lo ha affermato un'autorevole fonte vaticana, commentando l'avviso di garanzia emesso nei confronti dell'arcivescovo di Napoli."Il cardinale ha detto di essere sereno - ha aggiunto la fonte - ed auspichiamo che anche questa fase dell'inchiesta sia portata avanti in un clima altrettanto sereno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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