Un inchino di papà Novellino e Flachi torna in famiglia

Un inchino di papà Novellino e Flachi torna in famiglia

È arrivato al centro sportivo «Mugnaini» molto prima dei compagni, intorno alle 13.30 di ieri. Un'ora e mezzo prima dell'inizio dell'allenamento. Si è cambiato, è rimasto negli spogliatoi con i compagni, prima di ricominciare la sua normale attività, non senza aver scherzato con Novellino che lo ha accolto con un inchino e aver salutato i giornalisti da distante. Francesco Flachi tenta di ritornare alla normalità e si è rimesso a disposizione della squadra.
In attesa delle contro analisi, il numero 10 continuerà la sua attività insieme ai compagni che si sono stretti intorno a lui, come Daniele Franceschini che, della vicenda che ha interessato il suo compagno di squadra, ha preferito non chiedere niente al diretto interessato: «Non ho voluto sfiorare l'argomento con lui - ha detto il centrocampista blucerchiato -. Sono cose che lo riguardano personalmente, gli ho solo espresso la mia vicinanza: siamo amici oltre che compagni di squadra. Sembra comunque molto sereno, ha il conforto della sua famiglia e sono convinto che troverà le motivazioni per superare le difficoltà».
Peccato che in questa Samp non possa esserci a dare il suo contributo il fantasista blucerchiato, perché ora il campionato dei doriani si sta facendo interessante e ci si sta giocando un traguardo europeo: «La Uefa è alla nostra portata - sorride convinto Franceschini -, c'è un settimo posto che possiamo contendere a squadre che sono alla nostra portata come Atalanta, Catania o Empoli. Le posizioni prima sono già assegnate: l'obiettivo ormai è chiaro e ce la metteremo tutta, stiamo trovando una certa continuità dopo un 2007 partito male».
Gara da adrenalina sotto tutti i punti di vista per il 31enne centrocampista che a Roma è nato e che la maglia della Lazio l'ha indossata per tanti anni, facendo tutta la trafila delle giovanili fino all'esordio in serie A, avvenuto a Marassi contro la Samp. «Sarà una doppia emozione - commenta -, intanto per lo stadio in cui sono cresciuto, poi per la mia ex squadra: non posso negare che la Lazio me la porto sempre nel cuore». In tema di amarcord, in questa partita Franceschini incontrerà anche il suo ex allenatore, per cui nutre ammirazione: «È un grande! Ha una preparazione zemaniana, le sue squadre hanno sempre una elevata prestanza fisica e sa essere un ottimo motivatore. Migliora sempre di più e con il tempo ha saputo modificare anche la sua filosofia: i risultati che sta raggiungendo dimostrano quanto valga».


E domani pomeriggio non sarà una sfida semplice per la Sampdoria contro una Lazio lanciata verso traguardi ambiziosi: la Champions League sembra alla portata dei biancoazzurri: «Si tratta di una squadra compatta e concreta - analizza Franceschini -, è difficile fare gol e riesce sempre a trovare il colpo vincente». A Roma parziale turn over, spazio a Bonazzoli, riposo per Zenoni e maglie da titolare per Delvecchio e Pieri.

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