Incidenti mortali, via la patente a chi guida ubriaco

Eleonora Barbieri

da Milano

Niente più sconti per chi causa incidenti mortali dopo essersi messo alla guida ubriaco o sotto l’effetto di stupefacenti: d’ora in poi la revoca della patente sarà definitiva. Il Senato ha infatti approvato ieri quasi all’unanimità - 161 voti a favore e quattro contrari - un emendamento presentato dal senatore di An Roberto Salerno, che prevede il ritiro permanente del documento di guida: chi ha causato l’incidente, quindi, non potrà mai più mettersi al volante. La restrizione vale per chi abbia assunto stupefacenti o alcool, quest’ultimo con un tasso pari o superiore al doppio del limite consentito.
Una norma severa, voluta proprio a ridosso del grande esodo estivo: ieri Autostrade ha previsto 110 milioni di veicoli in viaggio lungo la propria rete fino al 5 settembre. Il senatore Salerno, che ha presentato l’emendamento, si dice «soddisfatto», anche per l’ampiezza di consensi raccolta dalla sua proposta, oltre gli schieramenti politici: «Era ora di introdurre una normativa più severa, in linea con una politica sulla guida che, finora, ha risparmiato molte migliaia di vite - commenta -. Anche per questo ci auguriamo un’estate più sicura: alla luce di una legge così severa, gli automobilisti faranno molta più attenzione».
L’emendamento è stato votato a margine del decreto sulla pubblica amministrazione del 30 giugno 2005, all’interno del quale è previsto un capitolo di modifiche dedicato proprio al Codice della strada; dopo la prima lettura al Senato, il testo passerà alla Camera per l’approvazione definitiva: il tutto, secondo il senatore, dovrebbe avvenire «entro fine mese», prima della chiusura dei lavori. La revoca è prevista anche in caso di patteggiamento o di sospensione condizionale della pena, ma solo quando il tasso alcolico sia uguale o superiore al doppio del valore stabilito: quindi, sottolinea il senatore, «in caso di un’ubriacatura davvero significativa: non si parla certo di un bicchierino».

Il punto, prosegue Salerno, è che «bisogna dire basta a tragedie che, ormai, sono diventate purtroppo usuali: non è ammissibile che in casi di grave irresponsabilità, con costi così alti per la società, la patente venga tranquillamente riconsegnata».

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