Matteo Chiarelli
È una «Madonna Regina» il più antico dipinto italiano conservato a Brera. Risale agli ultimi anni del 1100 e potrebbe essere opera dell'anonimo artista che ha determinato in Umbria il più radicale rinnovamento della pittura prima dell'arrivo di Giotto ad Assisi. Dopo un attento restauro il quadro è esposto in occasione della quattordicesima edizione di «Brera mai vista», nella sala XXI della Pinacoteca, fino al prossimo 3 luglio, nella mostra «Alberto Sotio. A Spoleto sul finire del secolo XII».
Giunto nel 1990 ad arricchire i tesori d'arte braidensi, assieme ad altre 77 opere donate dal collezionista Lamberto Vitali, il dipinto raffigura il volto di una Madonna incoronata ed è un frammento di una tavola più grande che doveva rappresentare una Madonna in trono con il Bambino. L'opera, attribuita dagli studiosi all'anonimo pittore cui è stato dato il nome convenzionale di Alberto Sotio - a cui apparterrebbe anche una più nota «Croce dipinta» nel Duomo di Spoleto - è stata restaurata nel 2004 da Andrea Carini nel laboratorio della Soprintendenza, e risulta realizzata secondo una particolare tecnica di esecuzione: è stata infatti dipinta sopra una pergamena poi applicata sul legno.
Assieme alla «Madonna Regina» sarà esposta anche la «Madonna Di Ambro», una preziosa tavola prestata dal Museo Nazionale d'Abruzzo e proveniente dalla chiesa di Santa Maria in Gravano, presso l'Aquila. Essa presenta molteplici somiglianze morfologiche con la precedente, venne infatti attribuita allo stesso Alberto Sotio, e mostra come sarebbe dovuta essere, se fosse rimasta integra, la frammentaria «Madonna Regina». Le due opere rappresentano testimonianze importanti della pittura umbro-spoletina, e in generale centro-italiana, tra il XII e il XIII secolo, e ripropongono il problema del cosiddetto «Alberto Sotio», nome che doveva appartenere non all'esecutore delle opere citate ma probabilmente al committente di una di esse. Rimangono imprecisate anche l'esatta cronologia e l'originaria destinazione del dipinto, che appare comunque legittimo datare al finire del XII secolo o intorno all'anno 1200, e che si suppone essere stato realizzato per una chiesa della regione umbra, che infatti conserva anche gli altri lavori riferibili al pittore.
Commenti
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.