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INCONTRO CON MUCCIOLI

Multa fino a cinquecento euro per chi fuma spinelli o si droga in pubblico. Ma non solo. L’ordinanza sulla sicurezza che Letizia Moratti firmerà entro quindici giorni per contrastare l’abuso di stupefacenti in città conterrà anche percorsi di recupero. Nello specifico, oltre alla sanzione, a chi verrà colto in flagrante sarà proposto di seguire percorsi di recupero in centri convenzionati con il Comune, e tra questi «non è escluso che ci sia anche San Patrignano», come ha confermato il sindaco, che ieri ha partecipato a un incontro pubblico in piazza Duomo con il responsabile della comunità riminese Andrea Muccioli. Non solo repressione ma anche reinserimento è la linea guida delle ordinanze (oltre a quella sulla droga, allo studio una contro l’accattonaggio, i graffiti e l’alcol). Per Milano, «la droga oggi è la vera emergenza», ha ribadito il sindaco che questa mattina parteciperà a un vertice in prefettura dedicato proprio al contrasto delle tossicodipendenze con il ministro Roberto Maroni, il governatore Roberto Formigoni, il presidente della Provincia Filippo Penati e il vicesindaco Riccardo De Corato, i vertici delle forze dell’ordine, del tribunale e dell’Asl. «Dopo aver avviato col ministro Maroni e la prefettura politiche positive per attenuare l’emergenza rom - fa presente la Moratti - oggi la vera emergenza è la droga, Milano infatti è la prima città italiana per diffusione di cocaina». Dunque «è necessaria una modifica della normativa vigente e l’avvio, in città, di interventi che sappiano combinare la repressione e il supporto a percorsi di recupero». In questo quadro si collocherebbe «un possibile accordo con la comunità di San Patrignano, dove migliaia di ragazzi hanno ottenuto un effettivo e completo reinserimento. Penso che la collaborazione con tutte quelle realtà che hanno ottenuto risultati nel campo della prevenzione, e del recupero siano positivi e il Comune li debba prendere in considerazione». Concorda Andrea Muccioli: «Laddove una sanzione prevede non solo la punizione ma anche una possibilità di recupero, allora è bene accetta. Se ci verrà chiesto, figuriamoci se non daremo se non daremo una mano a Milano».
Escluso comunque (sarebbe contrario alla legge) che Palazzo Marino possa obbligare i milanesi sorpresi ad assumere sostanze stupefacenti per strada o al parco a frequentare i corsi, nè la partecipazione a percorsi di recupero può cancellare la sanzione, che punirà il comportamento disdicevole, contrario al decoro urbano. L’amministrazione milanese, assicura il vicesindaco De Corato, «forte dei nuovi poteri conferiti al sindaco, farà certamente la sua parte per disincentivare il consumo tra i giovani, ma con attenzione anche al recupero sociale. L’ordinanza che è allo studio andrà in questa direzione».

Al ministro Maroni «chiederemo risposte su questi problemi perché oggi Milano è la maggiore piazza europea di consumo e spaccio. Interi quartieri sono costantemente in rivolta per i disastri creati dalla cocaina, ma anche dall’hashish e dall’eroina».

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