Indagarono sul caso Unipol: ufficiali trasferiti

Felice Manti

da Milano

Un fulmine si abbatte sui vertici delle Fiamme gialle. Con una procedura che non ha precedenti, una lettera firmata dal Comando generale della Guardia di finanza, si è deciso l’azzeramento del vertice delle Fiamme gialle in Lombardia, sembra in merito alla vicenda delle intercettazioni telefoniche sul caso Unipol. La missiva, garbata nei toni quanto inflessibile nei contenuti, è stata recapitata ai cinque più alti ufficiali del comando di Milano. Il generale Mario Forchetti, comandante regionale della Lombardia, viene trasferito a Torino come capo di Stato maggiore presso il comando regionale del Piemonte. Al suo posto andrà il generale di divisione Marcello Gentili. E ancora: il generale Leandro Minervini, fino ad oggi capo di stato maggiore dell'interregionale dell’Italia Nord-occidentale, andrà al comando tutela dell’Economia a Roma. Minervini era stato recentemente eletto presidente del nuovo Cocer della Gdf, che ancora non si è insediato. Trasferito anche il colonnello Rosario Lorusso, comandante del nucleo regionale di polizia tributaria: diventerà capo di stato maggiore dell’interregionale, a Milano. Infine, il tenente colonnello Virgilio Pomponi, attuale capo ufficio operazioni, viene trasferito a Roma. Al suo posto arriverà invece da Bologna il tenente colonnello Maccani. E l’elenco potrebbe arricchirsi di nuovi nomi nei prossimi giorni.
Nella missiva gli ufficiali sono stati messi in preallarme: ci sarà un trasferimento «in blocco» per gli ufficiali della Gdf in servizio nel capoluogo lombardo. Il Comando chiede quindi agli ufficiali interessati se vi siano eventualmente «motivi ostativi» di carattere familiare o di salute, che possano sospendere il provvedimento. Il trasferimento porta la firma, com’è ovvio vista la sua importanza, del Comandante generale della Guardia di Finanza, Roberto Speciale. Ma, secondo fonti ben informate, la decisione sarebbe avvenuta a livello politico. In sostanza il Comando generale della Finanza, che risponde al ministero dell’Economia e in particolare al plenipotenziario per le politiche fiscali, il viceministro Vincenzo Visco, sarebbe stato «sollecitato» ad avviare le necessarie procedure per i trasferimenti degli alti ufficiali lombardi. Nella serata di ieri, Visco ha smentito: «Smentisco categoricamente qualsiasi riferimento al caso Unipol negli avvicendamenti ai Comandi della Guardia di Finanza disposti dal Comando Generale della stessa Guardia di Finanza. La notizia è un falso costruito ad arte».
Resta il giallo, mentre il tam tam è arrivato fino in Procura di Milano, creando non poco nervosismo. Gli ufficiali interessati sono infatti i responsabili delle principali inchieste condotte dalla Procura in ambito finanziario, dal caso Unipol ad Antonveneta, dalla mancata scalata di Rcs al crac Parmalat. L’uscita di scena di alcuni uomini potrebbe rappresentare un colpo quasi mortale per delicate inchieste come quella sui conti all’estero di Giovanni Consorte, ex numero uno della società assicurativa bolognese. Ma non solo. Il trasferimento degli ufficiali priverà Milano di preziose risorse investigative perché l’intervento interessa direttamente ufficiali che hanno guidato indagini importanti come quelle che hanno portato in carcere il banchiere Fiorani e coinvolto l’ex governatore Fazio, il finanziere Ricucci o lo stesso Consorte. Ma non solo: questi stessi ufficiali hanno soprattutto coordinato intercettazioni esplosive, alcune delle quali (giudicate peraltro senza rilievo penale) vedevano come protagonisti anche esponenti di politici di primo piano come il segretario dei Ds Piero Fassino e il vicepremier Massimo D’Alema che conversavano con l’ex ad di Unipol Consorte. Ma l’ondata di trasferimenti in Lombardia potrebbe preludere anche a cambiamenti a più alto livello.

Dopo lo spoil system attuato al vertice dell’Arma dei carabinieri senza alcun dialogo o consultazione con l’opposizione, l’attuale maggioranza starebbe valutando la possibilità di sostituire in tempi brevi anche il Comandante generale delle Fiamme gialle Speciale. Con chi? Molti indizi portano a un alto ufficiale diventato negli ultimi tempi un punto di riferimenti del governo: il generale Italo Pappa, ex capo dell’ufficio indagini della Federcalcio dimessosi due mesi fa.

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