da Milano
«Mi sembra una cosa indegna». Commentando il nuovo tetto stabilito dal governo, non usa mezzi termini Regina Sironi. È il segretario generale della fondazione Abio Italia, lassociazione che aiuta i bambini ricoverati in ospedale, tra le onlus inserite negli elenchi dei beneficiari del cinque per mille. «È una mancanza di rispetto - precisa Sironi -. Ora abbassano il tetto ma la verità è che noi stiamo ancora aspettando circa 400mila euro dalla Finanziaria 2006».
LAbio da quasi trentanni si sostiene con finanziamenti privati: «Non abbiamo mai ricevuto soldi pubblici, spesso sono i volontari che si autosovvenzionano per garantire un sostegno continuativo ai bambini». Un impegno che mira a facilitare linserimento dei piccoli pazienti in ospedale e a collaborare con il personale sanitario affinché il bambino sia aiutato durante le attività terapeutiche. «I soldi del cinque per mille però, ci servirebbero per potenziare i progetti rivolti alla formazione del personale specializzato». Il provvedimento si è abbattuto come una mannaia su chi da anni si dedica ai bambini. «Oltre il danno la beffa - ironizza Sironi -, non ci hanno mai chiesto il conto corrente su cui versare i soldi che tanti italiani hanno scelto di destinarci. Forse pensano di mandarci un assegno per posta?».
«È indegno, ci devono ancora gli arretrati»
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