India, il mistero di una favola che non ha fine

e Stefano Passaquindici

L'India è uno sterminato Paese-continente, e per un viaggio è necessario scegliere accuratamente le destinazioni. Il celebratissimo «Triangolo d’oro» che comprende Delhi, Agra in Uttar Pradesh e Jaipur in Rajasthan è una delle zone più belle, dove gli elementi di attrazione si mescolano diventando nel loro insieme motivo di entusiasmo. L'architettura, per esempio. Dai suoi palazzi, mausolei e monumenti, questa regione esprime una ricchezza fiabesca che forse non ha pari nel mondo. Dimensioni colossali, varietà decorativa, pregio dei materiali: l'onda lunga del gusto arabo qui trova inaspettati innesti di altre culture - non ultima l'eco del Rinascimento italiano - e la preziosità costruttiva ha avuto tra il Sei e il Settecento uno sviluppo prodigioso. Il Taj Mahal, ad Agra, uno dei monumenti funebri più famosi della storia, è un simbolo assoluto di scenografia; il Palazzo dei Venti di Jaipur, costruito per le donne di corte, è un raffinatissimo esempio di merlettature urbane; l'Amber Fort, sulle alture della stessa Jaipur, è un palazzo-fortezza difensivo dalle articolazioni insospettabili. La gente è un'altra ricchezza indiana. Quantità incalcolabili di persone agitano una vita sempre movimentata, in strade, piazze, bazar, dove l'occhio è impotente a cogliere la vibrazione di ogni dettaglio. La povertà estrema convive pacificamente con la ricchezza ostentata. Vite da marciapiedi, dove la casa è, se va bene, una coperta di lana e niente più, vicino al lusso di palazzi e alberghi dall'aplomb britannico. La precarietà non appare un tormento, la miseria è accolta con un'accettazione trascendente, con un sorriso: la serenità degli indiani è un grande insegnamento per la civiltà dello spreco. Diceva, poi, Giovanni Ansaldo: «Viaggiare è una partita di shopping»; e in India chi vuol portarsi a casa i segni del viaggio può spaziare dai gioielli alle sete, dai bronzi alle terracotte, dai lavori in osso agli abiti su misura. La versatilità artigianale degli indiani, che ha tradizioni diverse da città a città, scivola in mille rivoli commerciali che riempiono i mercati e le strade.
La schermaglia della trattativa è una piccola, quotidiana linfa di gioco nel viaggio, e assume varietà imprevedibili: piccole compravendite, insignificanti ma piene di stimoli, avvengono nelle botteghe e ovunque per strada, e può persino capitare che intraprendenti ambulanti lancino i loro oggetti ai turisti che salgono sull'irto colle di Amber a dorso d'elefante.
L’India è un Paese che ammalia per la sua incredibile varietà e ricchezza. La terra delle mille culture e delle 23 lingue ufficiali, dei forti contrasti e dell’ordinaria democrazia. Il nostro viaggio prevede un itinerario di sette giorni attraverso le tre destinazioni più belle dell’India, ideale per chi visita per la prima volta il Paese, ma anche per chi ha voglia di riscoprire e riassaporare i gusti, i colori, i monumenti, i panorami, la cultura millenaria e una popolazione davvero squisitamente singolare.
Infine, gli alberghi. L'ospitalità rispecchia tutta la tradizione indiana: il culto del servizio, la monumentalità degli edifici. E noi staremo nei migliori.
Il nostro tour inizia a Delhi, dove atterreremo con Lufthansa, cuore nevralgico del subcontinente, città dalle molte anime: la Vecchia Delhi, capitale dell’India mussulmana tra il XVII ed il XIX secolo e ricca di moschee, monumenti e forti legati a quel periodo; e la Nuova Delhi, città imperiale eletta a capitale dagli inglesi, ricchissima di verde e cuore del potere politico ed economico del Paese. Qui visiteremo, tra le tante cose, il Forte Rosso, così chiamato per le sue mura di arenaria; il Raj Ghat, luogo dove fu cremato il Mahatma Gandhi; Jama Masjid, la più grande moschea dell’India; l’India Gate, l’arco dove sono impressi i nomi di migliaia di indiani morti durante la prima guerra mondiale e il coloratissimo mercato di Channi Chauk, dove fare i primi acquisti. Il giorno seguente partiremo alla volta di Sikandra, conosciuta per il Mausoleo di Akbar in cui convivono motivi islamici, hindu, buddhisti, giaini e cristiani. Proseguiremo per Agra, che ancora oggi conserva un aspetto medievale: il Forte Rosso dai poderosi bastioni da cui si gode una bella vista panoramica e Itmad-ud-Daulah, splendido piccolo giardino sulle rive del fiume Yamuna. Ovviamente non mancherà tutto il tempo necessario per la visita allo spettacolare Taj Mahal. Lasciata Delhi ci dirigeremo a Jaipur. Lungo il percorso la sosta per il pranzo a Fatehpur Sikri, affascinante città fantasma che fu capitale intorno al 1570. A Jaipur faremo una visita della città al tramonto in rickshaw e ceneremo godendo di uno spettacolo di danze e musica folkloristica del Rajasthan.
L’intera giornata successiva sarà dedicata alla visita della città e dei suoi dintorni. Si inizierà con Amber e il suo Forte sulla collina a cui si accede a dorso di elefante e il Sheesh Mahal, il Palazzo degli specchi.

Proseguiremo alla scoperta del City Palace Museum che racchiude eleganti edifici tra cui il palazzo del Maharaja e l’osservatorio astronomico che custodisce numerosi pezzi di grande interesse e Lhawa Mahal, meglio conosciuto come il Palazzo dei venti. Torneremo infine a Delhi con tutto il pomeriggio a disposizione per shopping e visite individuali. Non mancheranno incontri a sorpresa e serate di convivialità tra «Il popolo dei lettori de il Giornale».

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