Marisa de Moliner
da Milano
Da ieri è arrivata puntuale in Italia. Nel suo caso nessuno si sarebbe lamentato d'un ritardo. Anzi. E, invece, lei, l'influenza, non ha voluto smentire le previsioni dei virologi che possono così tirare un sospiro di sollievo. Non solo per aver azzeccato la previsione, ma anche perché quest'anno non giungerà la tanto temuta pandemia. Destinata a fare la sua presenza entro i dieci anni. Per il 2006 il pericolo è scongiurato come del resto anche quello di una forma pesante della malattia. Non sarà pesante e non di media intensità. Colpirà, infatti, dai 3 ai 5 milioni di nostri connazionali: in pratica circa sei ogni cento. E i più colpiti saranno i bambini. «Come si è potuto ipotizzare dall'incremento di casi para-influenzali - dichiara Fabrizio Pregliasco dell'istituto di virologia dell'Università di Milano - e non è detto che tra questi ci siano già stati casi di vera influenza». I bambini sono le vittime preferite dal tipico malanno di stagione, e di solito è su uno di loro che viene isolato il virus. Quest'anno però la scoperta dell'influenza non si deve a chi ha pochi inverni alle spalle. Il tampone orofaringeo che ha fatto constatare la presenza della malattia è quello di una signora di settantatré anni. Luogo della scoperta il laboratorio d'epidemiologia molecolare dell'università di Siena. L'età della prima vittima accertata è inconsueta, perché gli anziani nonostante siano particolarmente delicati e a rischio di contagio spesso riescono a evitare il virus con il vaccino. Niente paura gli anziani possono stare tranquilli, non è che il vaccino quest'anno si sia rivelato inefficace. Dovrebbe funzionare alla perfezione, la settantatrenne senese non s'era vaccinata. Inattesa l'età ma non il tipo d'influenza.
«Quello isolato - precisa il professor Pregliasco che è anche uno dei coordinatori nazionali d'Influnet (l'osservatorio sull'influenza) è uno di quelli che aspettavamo e che era già comparso nel nord Europa». Da quanto emerge dal laboratorio d'epidemiologia molecolare dell'università di Siena si tratta di un virus del ceppo H3N2, conosciuto anche come il California che aveva fatto la sua comparsa già nell'ultima parte della stagione influenzale scorsa. Questo non sarà però lunico a mettere a letto gli italiani, ne sono attesi anche altri due: il Caledonia e lo Shanghai. L'abbondanza di virus non deve però preoccupare, nonostante il numero, infatti, la stagione influenzale ora inaugurata ufficialmente dovrebbe essere di media intensità e probabilmente più lieve di quella dell'anno scorso.
Ma quante saranno le persone colpite complessivamente dai tre virus in Italia? «Il loro numero - risponde il virologo milanese - potrebbe oscillare fra i tre e i cinque milioni. Una cifra assolutamente non elevata, che vuol dire sei persone su cento». E i più colpiti chi saranno? «I bambini - è la risposta di Fabrizio Pregliasco - come conferma il fatto che l'incremento dei casi para-influenzali si sia verificato tra i piccoli sotto i quattro anni. I bimbi poi sono il veicolo preferito dall'influenza che si farà notare anche in questi giorni sui banchi di scuola di ritorno dalle vacanze natalizie».
Un sintomo, quest'ultimo, che dovrebbe fare la differenza tra l'influenza doc e i virus para-influenzali, anche se questi hanno provocato quest'anno febbre oltre i 39 gradi.
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