Indro Montanelli, la grazia e l'esistenza di Dio

Caro Biazzi Vergani,quando la mia ragione divenne adulta cominciò a dubitare dell'esistenza di Dio. Invano, nel corso di una lunga vita, ho cercato di vincere questo dubbio e di credere. Invidio chi ha fede nella trascendenza e nell'eternità, ma se possederla è una grazia di Dio, come dicono i teologi cattolici, mi domando perché io non sia stato meritevole di riceverla. È vero che il grande Montanelli - Lei gli è stato collaboratore e amico fraterno - era arrabbiato con Dio perché anche lui era stato privato, senza conoscerne il motivo, di questo prezioso dono? Luciano Gargiuloe-mail

Caro Gargiulo,lei tocca un tasto, quello della Grazia, delicatissimo, tanto è vero che Sant'Agostino, San Paolo, i protestanti e teologi moderni ne danno interpretazioni con sfumature diverse.

Quanto a Indro Montanelli, si diceva rammaricato perché Dio non gli aveva concesso la Grazia. «Se avessi la Grazia - amava ripetere - giù nella Trappa, fino in fondo». Dato il temperamento del personaggio e la sua voglia di vivere proprio in fondo alla Trappa però non lo vedevo.

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