
L'altra sera la Festa dell'Unità a Lodi ormai appannaggio della media borghesia milanese: gli operai purtroppo votano compatti la Meloni è stata turbata da duri scontri che purtroppo non possiamo derubricare a divergenze all'interno del campo largo. Nell'ambito di un sereno confronto democratico fra opposte risorse economiche, improvvisamente, sotto le bandiere arcobaleno, nel gazebo «Spazio Giovani» (il Paese deve sempre dare spazio ai giovani), è scoppiata una lite tra ragazzi immigrati presto degenerata in una rissa con bottiglie e un machete. Il famoso machete della Pace. L'intervento delle forze dell'ordine - pur mal tollerate in quanto strumento di repressione di un governo fascista - ha scongiurato il peggio. Poi, nell'indifferenza dei militanti, accoglienti ma distratti, la gang si è dileguata indisturbata. Evitando così pericolosi inseguimenti.
Immigrati, violenti, con machete, sotto la bandiera della pace, simbolo di inclusione, alla Festa dell'Unità. Qualcosa a metà fra un incubo della Boldrini e un episodio di Black Mirror.
Purtroppo Bersani se n'era appena andato.
Altrimenti avrebbe potuto parlare dei cortocircuiti ideologici di una sinistra che perde consensi per un irreprimibile istinto pavloviano di vivere in opposizione al dato di realtà. Beh, l'anno prossimo però Lodi potrà ospitare il summit sulla Remigrazione.E così, intanto, siamo passati dai compagni che sbagliano ai compagni che si chiedono «Ma dove abbiamo sbagliato?».