I.Net, tanti «No» all’Opa inglese

In Borsa il titolo è salito sopra al prezzo offerto da Bt

da Milano

Opa su I.Net da parte di Bt? La Borsa sembra dire «no grazie», il prezzo è troppo basso. Se Bt vuole tutta I.Net deve sborsare di più. Il messaggio è chiaro, lo si legge nei prezzi del titolo. Giovedì sera Bt ha annunciato un’Offerta pubblica d’acquisto su I.Net a 52,3 euro per azione, ieri i titoli della internet company sono volati del 8,7% a 53,7 euro sopra quanto offerto dagli inglesi.
La prima a venire allo scoperto è la Tamburi Investment Partners (Tip): «Ritengo di difendere l’interesse degli azionisti di minoranza nel non aderire a un’Opa a questi prezzi», commenta Paolo Prati responsabile equity di Tip che possiede il 2,5% di I.Net. Secondo Prati, I.Net ha un fortissimo potenziale di crescita, da poco ha concluso la costruzione di una delle web farm più avanzate in Europa e vanta una posizioni finanziaria positiva per ben 60 milioni di euro. «Il prezzo di partenza, senza considerare il premio per l’Opa deve essere almeno 60 euro per azione», spiega Prati. Anche troppo basso per Intermonte sim che in uno studio pubblicato ieri consiglia ai propri clienti di non aderire all’Opa almeno finché l'offerta non viene aumentata a 63 euro. Ma il dissenso è più vasto.

Da Anima, la società di gestione del risparmio di Banco Desio ufficialmente preferiscono non commentare: «aspettiamo l’evolvere della situazione». Mentre fonti interne al gruppo fanno sapere di essere profondamente scontenti.

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