Quaranta minuti sono troppi, se si sta subendo un infarto. Eppure tanto ha dovuto aspettare giovedì pomeriggio un uomo di 56 anni, in preda ad un arresto cardiaco, prima di essere soccorso. Il Frecciarossa su cui si trovava - e che era appena partito da Torino - non si è fermato prima della stazione di Rho Fiera, vicino Milano, dove un'ambulanza ha potuto soccorrerlo, quando ormai era troppo tardi.
Una storia che ha dell'incredibile, quella raccontata da Repubblica che raccoglie la testimonianza di chi era su quel treno. Quando il 56enne si è sentito male, i passeggeri hanno allertato immediatamente il capotreno. I medici a bordo sono intervenuti, ma nelle valigette di primo soccorso c'erano solo garze e disinfettante che, in caso di infarto, servono decisamente a poco. Nessun defibrillatore a bordo, come da regolamento.
"È incredibile. Significa che avere un malore su una linea alta velocità equivale a essere condannati a morire", sostiene un passeggero.
Ma per Trenitalia non c'era altro da fare: il convoglio era già sulla linea dedicata all'alta velocità e la prima stazione utile era appunto quella di Rho. "Se il treno avesse deviato per raggiungere la linea storica e fermare il treno a Novara avrebbe impiegato più tempo e il risultato sarebbe stato ancora peggiore", spiega l'azienda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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