Silvia Villani
Continuano senza sosta le ricerche dei carabinieri della Compagnia di Sesto San Giovanni da ventiquattro ore sulle tracce dell'ex convivente di Sandra Mireya Ramirez Gaona, la sudamericana barbaramente uccisa a Cinisello Balsamo. Se, infatti, nel registro degli indagati ancora non è stato iscritto nessuno, gli uomini dell'Arma, coordinati dal colonnello Alfonso Manzo, comandante del reparto territoriale dei carabinieri di Monza, sono convinti che la testimonianza dell'ecuadoregno possa rivelarsi decisiva. Ancora increduli invece i residenti di viale Rinascita. Se non fosse per il continuo via vai di mezzi delle forze dell'ordine che sperano forse di trovare l'uomo mentre fa rientro nella casa della donna di cui continua a pagare il mutuo, per tutti sarebbe un giorno come tanti altri. Secondo gli investigatori, l'omicidio della donna, ferocemente uccisa con un fendente alla gola dopo essere stata più volte colpita al capo con un martello, risalirebbe alla tarda serata di mercoledì. Un vantaggio temporale che potrebbe aver portato l'omicida lontano dalla Lombardia. Eppure, con il passare del tempo, più gli inquirenti scavano nella vita dell'infermiera ausiliaria più ci si accorge che Sandra era una trentatreenne dalla vita assolutamente normale. Una come tante. Suo figlio, al quale era molto legata, allontanato dalla casa dove troppo spesso l'ex convivente l'avrebbe picchiata, solo poche ore prima del ritrovamento del corpo, era andato a cercarla.
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