Infermiera uccisa da figlia e genero che volevano soldi per la droga

CagliariSparita come nel nulla da casa la sera del 27 ottobre scorso e ritrovata morta il giorno dopo. I carabinieri hanno risolto il caso dell’omicidio dell’ex infermiera, Maria Irene Sanna, 64 anni, nel giro di una settimana. Ieri, infatti, i militari del Comando Provinciale di Cagliari hanno sottoposto a fermo la figlia e il genero della vittima, con l’accusa di omicidio aggravato. Orrore che si aggiunge all’orrore di un omicidio che sette giorni prima aveva provocato profonda impressione e dolore ad Assemini nel Cagliaritano. I due indagati avrebbero ucciso la donna e dato alle fiamme il suo cadavere, poi ritrovato la sera del 28 ottobre vicino al lago Cixerri tra Assemini e Uta.
Dietro a tanta barbarie c’è la droga, l’eroina di cui Monia Bellafiore di 42 anni e il marito Giuseppe Oliva, 39, si «nutrivano» da anni. I litigi in casa di Maria Irene, convivente con figlia e genero erano frequenti, per le continue richieste di denaro da parte della scellerata coppia.
Al culmine dell’ennesimo litigio Monia Bellafiore e Giuseppe Oliva avrebbero ucciso l’ex infermiera la sera del 27 ottobre.

Urla, minacce poi un colpo inferto dietro alla testa che ha ucciso l’ex infermiera. Neanche il cadavere della madre steso a terra ha fatto ravvedere Monia Bellafiore e il marito, Giuseppe Oliva. I due hanno portato il corpo lontano da casa e poi gli hanno dato fuoco.

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