Gli infermieri mancano, tanti studenti presentano richiesta per iscriversi ai corsi di laurea, ma i posti restano pochi. È il quadro che emerge dai dati sugli aspiranti alle professioni sanitarie delle Università lombarde. Un dato in controtendenza rispetto agli anni passati quando la professione dell’infermiere sembrava non avere più potere attrattivo sui giovani. Quest’anno invece i corsi di laurea triennali hanno registrato un vero boom di partecipanti ai test d’ingresso: 3.500 domande rispetto ai soli 1.810 posti offerti in tutta la Regione. Un dato che ha mandato su tutte le furie il presidente Ipasvi (collegio degli infermieri) Giovanni Muttillo: «Quella degli infermieri è un’emergenza programmata - tuona -. Negli ospedali della Lombardia mancano 7mila infermieri, i nuovi diplomati non andranno neppure a coprire il turn over». Quest’anno i pensionamenti in tutta la regione ammonterà a 2.500 infermieri. Eppure l’andamento positivo, delle domande per le professioni sanitarie, che a livello nazionale è stato registrato intorno al 20%, aveva lasciato ben sperare che le università aumentassero i posti. «Ci avevano promesso che avrebbero allargato le quote di un 10-20 per cento - dice ancora Muttillo- invece non è stato fatto nulla». Negli ospedali ormai la carenza di personale infermieristico è cronica. «Ogni giorno ricevo segnalazioni di colleghi ai quali vengono bloccate le ferie o che sono costretti a saltare il turno di riposo perché manca il personale in corsia - racconta Muttillo -. Lavorare in queste condizioni è impossibile. Un vero peccato: la sanità è uno dei fiori all’occhiello della Lombardia, eppure il servizio infermieristico continua a peggiorare. Fra qualche giorno avremo un incontro con i sindacati di categoria e decideremo il da farsi. Saremo costretti a organizzare forme di protesta». In Statale a fronte di 650 posti si sono presentati 1.080 candidati. «Solo a Milano mancano almeno 2.500 infermieri» precisa Muttillo. Per l’Università Bicocca a Milano i partecipanti ai test per tutte le professioni sanitarie (i corsi sono in tutto 7) sono stati 1.349, per un totale, tra i vari corsi, di 505 posti disponibili. A Como 130 posti per 263 aspiranti, a Brescia 400 per 600 iscritti a Bergamo si sono presentati in 711 per 300 posti, a Pavia 410 studenti per 200 posti. In pratica uno su due è stato tagliato fuori. E sulla necessità di ampliare i posti disponibili insiste il segretario generale della Funzione pubblica Cisl Lombardia, Maurizio Malini: «Abbiamo chiesto alla Regione un intervento verso le Università per un incremento dei posti offerti.
È necessario allargare la capacità formativa. Gli infermieri stanno lavorando sotto stress e molti ospedali per compensare la carenza cronica di personale in corsia fanno ricorso alle cooperative e alle agenzie interinali a scapito della qualità del servizio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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