«Inferno di cristallo» a Shanghai, 42 morti

I non più giovanissimi se lo ricordano bene «L’inferno di cristallo», kolossal miliardario del filone catastrofista del cinema americano degli anni Settanta. Uno spaventoso incendio devastava nel giorno dell’inaugurazione il grattacielo più alto del mondo, dando al compianto Steve McQueen l’opportunità di dimostrare le sue grandi doti di attore e dimostrando peraltro a posteriori che la realtà sa sempre essere superiore all’immaginazione: nessuno aveva osato prevedere il ben più drammatico attacco alle Torri Gemelle.
Quello che è successo ieri nel pieno centro di Shanghai, in Cina, ha richiamato subito alla memoria il filmone, più che la tragedia reale dell’11 settembre 2001: un grattacielo di 28 piani, abitato da 156 famiglie, ha preso fuoco come un’immensa torcia e alla fine nell’incendio hanno perso la vita 42 persone, mentre i feriti - prevalentemente persone intossicate dal fumo - sarebbero una novantina.
Shanghai è la megalopoli più moderna della Cina - lasciando da parte il caso particolare di Hong Kong, che è stata di fatto parte del mondo occidentale fino al 1997 - e la sua skyline si è arricchita negli ultimi anni di molti moderni e spettacolari grattacieli, simbolo di ricchezza da ostentare e della occidentalizzazione del gigante giallo. Quello aggredito dalle fiamme però non è uno di loro. Si tratta invece di uno di quei tipici alveari che punteggiano le grandi città cinesi e nei quali si accalcano migliaia di persone in piccoli appartamenti: nell’immensa Shanghai, che ha una popolazione stimata di 12 milioni di abitanti, ce ne sono migliaia.
L’incendio, avvenuto nel popoloso distretto centrale di Jingan, è cominciato secondo le testimonianze oculari all’esterno dell’edificio, sulle impalcature che lo avvolgevano per lavori di ristrutturazione. Erano all’incirca le 14.30 ora locale quando le fiamme si sono sviluppate all’altezza del decimo piano. In quel momento nel palazzo (che è abitato quasi interamente da famiglie di insegnanti, gran parte di loro già in pensione) c’erano pochi residenti, mentre alcuni operai erano al lavoro. In breve tempo la situazione è sfuggita di mano e una enorme colonna di fumo denso e nero si è levata dal grattacielo in fiamme, rendendosi visibile da tutta la città. Una grande folla spaventata si è radunata nel quartiere per osservare da vicino il disastro, mentre cominciavano ad affluire i mezzi di soccorso.
Le impalcature, di legno e ferro, sono servite ad alcuni residenti per mettersi in salvo: le drammatiche immagini della televisione cinese mostravano persone aggrappate alle strutture, che chiedevano disperatamente aiuto. Altre persone si sono calate dalle finestre. Alcuni residenti e diversi operai hanno invece trovato riparo sul tetto del palazzo, da dove sono stati portati in salvo da tre elicotteri dei vigili del fuoco.


Dopo sei ore di lavoro, 25 squadre di pompieri con l’impiego di 61 autobotti sono riuscite a spegnere quasi interamente il rogo. La polizia ha evacuato i palazzi circostanti e chiuso l’intera zona, per permettere alle ambulanze e ai mezzi di soccorsi di raggiungere più facilmente il luogo dell’incendio.

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