Infezione in ospedale, aperta un’inchiesta

La procura della Repubblica di Viterbo ha aperto un’inchiesta sulla morte di degenti di tre degenti (due donne e un uomo) dell’unità di ematologia del presidio ospedaliero di Ronciglione, a causa di infezione da batterio pseudomonas, contratta nel reparto, ed ha disposto il sequestro dell’intero reparto. I carabinieri della compagnia di Ronciglione, nel pomeriggio di ieri, hanno apposto i sigilli ai locali all’interno del Sant’Anna. L’inchiesta della procura riguarda anche l’infezione che ha colpito altri tre pazienti di ematologia, che hanno reagito alle cure e ora sono fuori pericolo. Al momento non ci sarebbero iscritti sul registro degli indagati.
Non vuole allarmismi il ministero della Salute, che rifiuta si parli di epidemia né di malasanità sul caso del Sant’Anna. A gettare acqua sul fuoco è Donato Greco, responsabile del Dipartimento di prevenzione e comunicazione del ministero della Salute. «Si tratta - spiega - di un batterio ubiquitario che si trova anche nell’acqua, nei rubinetti di tutti gli ospedali. Chiaramente gli immunodeficienti», ovvero i malati dall’organismo fortemente debilitato, «sono ad alto rischio di infezione, tant’è che lo pseudomonas è una delle cause di morti primarie nei leucemici, in particolare proprio nella fase più grave di immunodeficienza.

Ci sono stati molti altri casi, anche fuori dall’Italia, in passato». E sempre ieri nel corso di una conferenza stampa la dirigenza della Asl di Viterbo ha confermato che non ci sono altri pazienti infettati dal batterio Pseudomanas.

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