Inflazione e dintorni Il rigore funziona Italia battistrada

La produzione industriale è andata a gonfie vele anche nel secondo trimestre con un aumento del 2,3% sul primo e ciò, nel nostro Paese, non genera un clima inflazionistico. Infatti, anche con riguardo all’inflazione, l’Italia va meglio degli altri Stati europei. L’indice tendenziale dei prezzi al minuto in maggio, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, è sceso a 1,4 mentre era l’1,5 in aprile. A livello europeo invece si registra un aumento a 1,6.
Da noi una lieve decelerazione, a livello europeo si osserva una lieve accelerazione. Se consideriamo il mese di maggio rispetto ad aprile invece l’andamento italiano e quello europeo sono identici. C’è un aumento di 0,1: il fatto è che il prezzo dell’energia è aumentato considerevolmente in quanto l’euro si è deprezzato sul dollaro di un 17% circa dall’inizio dell’anno. In generale, però, questa svalutazione, che sta favorendo le esportazioni europee e, in particolare quelle italiane, non ha suscitato un aumento apprezzabile dei prezzi interni, salvo, appunto, per il settore energetico.
L’Italia però, nel confronto su base annua se la cava meglio della media europea perché nonostante il maltempo registra, comunque, una riduzione dello 0,4 nel prezzo dei generi alimentari rispetto al maggio del 2009. E rispetto ad aprile l’indice dei prezzi dei generi alimentari è invariato. Anche nei servizi sanitari e nelle spese per la salute c’è una diminuzione di maggio su maggio, che è dello 0,2 mentre su aprile la diminuzione è di 0,1. Altra diminuzione nelle spese per la comunicazione, che riguardano i prodotti elettronici ed informatici, -0,2 nel dato del maggio di quest’anno su maggio 2009 e di -0,4 fra aprile e maggio. Ma il quadro, fino a questo punto, favorevole, peggiora quando si considerano due voci, su cui incidono i costi dell’energia, cioè i trasporti per i quali l’aumento da un maggio all’altro è di 5 punti e quello mensile che è di 0,1 e le spese per l’abitazione costituite dai fitti, dalle manutenzioni e da elettricità, gas e combustibili. Da aprile a maggio c’è un aumento di 0,4 punti. Invece nel maggio 2010, rispetto al maggio 2009, l’aumento è modestissimo, si tratta solo di 0,8.
La spiegazione di ciò sta nel fatto che gli affitti non sono aumentati e neanche i costi delle manutenzioni e ciò ha tamponato, nella media di questo capitolo di spesa, i grossi rincari delle bollette di gas ed elettricità. La ragione per cui l’inflazione è sotto controllo nonostante le spinte dal prezzo dell’energia e nonostante il deprezzamento dell’euro, che ha rincarato le importazioni, sta nella cautela delle famiglie nella spesa per consumi, ma anche nella politica economica adottata dal governo che non ha aumentato le imposte, per fronteggiare la cattiva congiuntura, a differenza di quello che hanno fatto altri Stati, a ciò costretti dalla crisi del debito pubblico, da cui l’Italia è rimasta immune. E l’euro comunque, dopo essere sceso recentemente sotto quota 1,20 con il dollaro, si è ripreso ed è ora un po’ sopra 1,22. È bene che l’euro rimanga attorno a quota 1,20, che è il suo tasso di equilibrio. Le manovre fiscali adottate dai maggiori Stati dell’Eurozona, vale a dire Germania, Italia e Francia gli hanno dato quella credibilità che si stava incrinando.

E nello stesso tempo la rete di sicurezza per la difficile situazione finanziaria spagnola (che riguarda lo Stato, ma anche le banche) da parte della Bce (la Banca centrale europea), dell’Unione europea e del Fondo monetario sta funzionando. E come si nota, le tanto criticate misure di rigore stanno dando un efficace contributo alla tenuta finanziaria dell’Europa.

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