Milano - Le vendite al dettaglio a giugno sono diminuite dello 0,5% rispetto a maggio e del 3,4% rispetto a giugno 2007, il calo tendenziale più significativo da aprile 2005 (-3,9%). L’indice Nic dei prezzi al consumo, secondo le stime provvisorie di Istat, ha invece registrato in agosto un aumento su mese dello 0,1% e del 4% su anno (in luglio +0,5%, +4,1%). Pesano, tuttavia, ancora troppo i rincari sui generi alimentari di prima necessità
Calano le vendite In calo il valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio a giugno. Secondo i dati Istat, l’indice è sceso del 3,4% rispetto allo stesso mese del 2007, mentre su base mensile la diminuzione è dello 0,5% rispetto a maggio quando si registrò un +0,5% annuo e un +0,2% mensile. La variazione negativa di giugno si spiega con un calo del 2,3% delle vendite di prodotti alimentari e da un calo del 4,1% di quelle di prodotti non alimentari. Si tratta del calo più vistoso dall’aprile del 2005, quando l’indice segnò un -3,9%. Su base mensile, il calo dei due settori merceologici è rispettivamente dello 0,2% e dello 0,7%. Gli indicatori, sottolinea l’Istituto, si riferiscono al valore corrente delle vendite e incorporano, quindi, la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi. Il tasso di inflazione a giugno ha segnato un +3,8%. In calo, rispetto a giugno 2007, sia le vendite nella grande distribuzione (-1,5%), sia quelle nelle imprese operanti su piccole superfici (-4,8%). Considerando i primi sei mesi del 2008, il valore totale delle vendite ha segnato un -0,5%, con il settore alimentari che registra una crescita dello 0,7% e quello dei non alimentari che scende dell’1,4%. La grande distribuzione ha segnato un +1,3%, mentre le imprese operanti su piccole superfici sono in calo dell’1,8%.
Le flessioni più marcate Le flessioni più marcate nel settore della grande distribuzione (-1,5% in totale) sono registrate a giugno dagli hard discount (-2,3%) e dagli ipermercati (-1,7%). Più contenuti i cali nei grandi magazzini, con un -0,7%, mentre i supermercati vedono scendere il valore delle vendite dell’1,5%. Se si considera, invece, il primo semestre del 2008, le variazioni per la grande distribuzione sono positive con un +1,3% generale e vendite in crescita per ipermercati (+0,6%; alimentare +1,7%, non alimentare -0,3%), supermercati (+1,3%), hard discount (+1,5%), grandi magazzini (+1,9%) e altri specializzati (+1,6%). In calo dell’1,8% quelle per le imprese operanti su piccole superfici. Rispetto a giugno 2007, l’Istat registra variazioni negative del 4,8% sia nelle piccole che nelle medie imprese, mentre calano anche le vendite nelle grandi imprese (-2,2%). Tra queste ultime, a diminuzioni più alte per quelle da 6 a 9 addetti (-4,7%) e in quelle da 10 a 19 addetti (-4,3%), mentre diminuzioni inferiori sono registrate da quelle con almeno 20 addetti (-0,7%). Considerando il valore delle vendite dei prodotti non alimentari, la flessione maggiore ha riguardato i prodotti della profumeria e cura della persona (-6%), giochi, giocattoli, sport e campeggio (-5,3%), elettrodomestici, radio, tv e registratori (-5,1%) e dotazioni per l’informatica, per le telecomunicazioni e la telefonia (-5%). Nel primo semestre 2008, si registrano variazioni negative in tutti i gruppi di prodotti non alimentari, mentre sono in aumento le vendite per il gruppo di prodotti alimentari (+0,7% da gennaio a giugno). Su base territoriale, le maggiori flessioni del valore delle vendite sono state registrate nel Sud e isole (-4,2% ) e nel Centro (-4%); ma scendono anche Nord-est (-3,4%), Nord (-2,8%) e Nord ovest (-2,2). Significativa, spiega l’Istat, la diminuzione delle vendite di prodotti alimentari nel Centro e nel Sud e isole (-2,5% entrambi); anche i prodotti non alimentari hanno segnato cali del 5,4% nel Sud e isole e del 4,9% nel Centro. Nel primo semestre, il valore totale delle vendite al dettaglio è aumentato nel Nord est +0,4% e Nord ovest +0,3%, mentre è sceso al Centro dell’1,4% e al Sud e isole dell’1,2%. Nello stesso periodo le vendite di prodotti alimentari sono aumentate in tutte le ripartizioni, con l’incremento più alto al Nord est (+2,3%). Infine, considerando il numero medio di giorni di apertura, le imprese al dettaglio hanno dichiarato 24,7 giorni, in leggero calo (-0,6 giorni) rispetto allo stesso mese del 2007. Per la Gdo, i giorni d’apertura in media sono stati 25,6, mentre per le imprese operanti in piccole superfici i giorni sono stati 24,1.
Inflazione stabile al 4% L’indice Nic dei prezzi al consumo, secondo le stime provvisorie di Istat, ha registrato in agosto un aumento su mese dello 0,1% e del 4% su anno (in luglio +0,5%, +4,1%). L’indice armonizzato Ue (Ipca) nello stesso periodo è rimasto invariato su mese e ha registrato un aumento del 4,2% su anno (dal -0,6%, +4% del mese precedente). Il tendenziale dell’Ipca è il più alto dal gennaio 1997, (inizio serie storica). I dati dell’indice Nic corrispondono alle stime raccolte da Reuters fra gli analisti (+0,1%; +4%). Per l’Ipca invece gli analisti ipotizzavano -0,3% su mese, +3,9% su anno. L’inflazione di fondo si attesta al 3%. Al netto dell’energia la crescita dei prezzi è del 3,1%. Il tasso di inflazione acquisito per il 2008 si colloca al 3,5%.
Il comparto energetico diminuisce del 2,4% a livello congiunturale e sale del 14,5% su base annua. La benzina verde avanza del 10,6% su anno e il gasolio del 23,9%. Gli alimentari salgono su base annua del 6,2%. Il pane cresce del 12,1%, la pasta del 25,6%, il latte dell’11%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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