Roma

Influenza aviaria, nessun rischio nel Lazio

Claudio Pompei

Le notizie giunte in questi giorni dalla Turchia e dalla Romania hanno contribuito a far diminuire ulteriormente il consumo di pollame a Roma e nel Lazio, come riferiamo a fianco. Ma non c’è solo il problema economico che interessa i produttori e i consumatori: le farmacie romane sono già alle prese con una marea di prenotazioni per il vaccino antinfluenzale, come non ce ne sono state mai.
A preoccupare i romani, ma non solo, è il virus dei polli: per cui anche persone che non avrebbero alcun bisogno hanno deciso di vaccinarsi. In realtà la situazione è pienamente sotto controllo e i rischi reali sono praticamente inesistenti. La conferma arriva dal sottosegretario alla Salute Cesare Cursi che proprio ieri ha lanciato l’ennesimo appello alla calma in occasione della IX conferenza nazionale di sanità pubblica a Parma. «Non c’è proprio alcun pericolo. Il ministero della Salute e con esso tutte le ramificazioni sul territorio - ha detto Cursi - sono in stato di attenzione ma non certo di allarme».
«A Roma da mesi - ha ricordato il sottosegretario - è in piena attività il laboratorio di biosicurezza dell’ospedale Spallanzani che si può considerare un centro di riferimento a livello nazionale. Poi proprio oggi (ieri, ndr) è prevista la firma per l’autorizzazione alla spesa di 50 milioni di euro per l’acquisto di sei milioni di cicli di farmaci antivirali in grado di coprire più del 10 per cento della popolazione nella eventualità piuttosto remota di una pandemia influenzale».
Quanto ai consumi alimentari, Cursi è ancora più drastico nel condannare ogni forma di allarmismo: «Grazie agli interventi già realizzati e al potenziamento della sorveglianza - assicura - i consumatori possono stare assolutamente tranquilli poiché gli allevamenti italiani sono assolutamente sicuri e controllati. Per giunta, a partire da lunedì prossimo, 17 ottobre, entra in vigore l’etichettatura per la carne di pollo e volatili di allevamento, che obbliga gli allevatori alla registrazione di tutto il percorso produttivo: chi fa la spesa in questo modo - spiega ancora Cursi - riceve tutte le informazioni che servono ad avere una garanzia totale sul prodotto da acquistare».
Duro il commento del sottosegretario a proposito dell’indagine della Lav (la Lega antivivisezione) sull’uso di antibiotici negli allevamenti di polli: «Quei dati finiscono per gettare discredito su tutti coloro che nelle istituzioni si impegnano quotidianamente per tutelare la salute dei cittadini, soprattutto in un momento di forte preoccupazione, causato dalle notizie che giungono da alcuni Paesi dell’Est europeo relativamente all’influenza aviaria».
Cursi, che ha avuto dal ministro Francesco Storace la delega alla sicurezza alimentare, non ha dubbi in proposito: «Da noi i controlli sono tra i più rigorosi d’Europa. Oltre all’azione di autocontrollo effettuata dalle stesse aziende, le autorità pubbliche, veterinari della Asl, carabinieri dei Nas e così via, svolgono una costante azione di monitoraggio lungo tutta la filiera produttiva avicola: dalla fase dell’allevamento alla distribuzione del prodotto finale, passando ovviamente per la lavorazione e la distribuzione. Particolare attenzione è attribuita al tema dell’eventuale somministrazione dei medicinali agli animali, disciplinato da apposito provvedimento normativo.

Si tratta del cosiddetto Piano Nazionale Residui, uno degli strumenti messi a disposizione dallo Stato per tutelare coloro che lavorano nella filiera ma anche per tutti i consumatori».

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