Influenza: i bambini chiamano il 118

Potenziata la guardia medica, mentre le ambulanze continuano a tagliare le strade della città per soccorrere i romani colpiti dall’influenza A. Si stanno moltiplicando sempre più nel Lazio gli interventi a domicilio da parte del 118. Il dato dei primi dieci giorni di novembre, rispetto allo stesso periodo di ottobre, è ventuno volte maggiore. L’invio di mezzi dell’Ares legato a contagi da virus H1N1 è passato da 6 a 127, di cui 73 per chiamate pervenute alla centrale operativa del 118 di Roma e 54 a quella che garantisce la continuità assistenziale e al numero verde regionale per la suina attivato il 4 novembre. Dal primo al 10 di questo mese, le telefonate a questi ultimi due numeri sono state 14.328 e il 10 per cento hanno riguardato richieste di aiuto e consigli per l’influenza di bimbi. Nei festivi, poi, si è registrato il picco di contatti, anche se si conferma una progressiva diminuzione degli accessi in pronto soccorso: non si aveva un dato così basso dal 23 ottobre.
Ma c’è una novità: gli operatori del 118 raccontano che spesso dall’altra parte della cornetta ci sono bimbi preoccupati, che lamentano alcuni sintomi o semplicemente chiedono notizie sull’influenza A. Il 15 di questi interlocutori non superano i 10 anni. Nel 45 per cento dei casi, invece, a comporre il numero verde 800118800 sono persone comprese tra i 30 e i 65 anni mentre nel 20 per cento utenti con un’età compresa tra i 10 e i 30 e gli over 65. Così è stato necessario intensificare il servizio e, a partire da questo week-end, le linee saranno attive dalle 8 alle 20. Da oggi, poi, saranno dodici. «Abbiamo inoltre potenziato la guardia medica anche nelle ore notturne - interviene il direttore generale dell’Ares 118, Marinella D’Innocenzo - e saranno dieci i medici tra guardia medica e numero verde. Stiamo lavorando molto per far fronte e collaborare in sinergia con la regione Lazio».
Blocco unico anche sul tema dell’utilità dei vaccini. Ieri il presidente della Commissione Sanità del Comune, Fernando Aiuti ha criticato le parole del direttore dell’Area Scientifica dell’Asp della Regione, Sergio Borgia, accusandolo di screditare la vaccinazione antinfluenzale.
Borgia, però, si è affrettato a replicare che la dirigenza dell’Agenzia non ha alcun orientamento contrastante l’azione di promozione del vaccino. «L’equivoco può essere sorto, come spesso avviene, da una lettura di alcune frasi estrapolate da una lunga intervista a carattere scientifico - spiega Borgia -. Manteniamo alta l’attenzione, senza inutili allarmismi, sui rischi e sulle conseguenze di un fenomeno destinato a prolungarsi ancora per mesi. Il ruolo di Laziosanità-ASP è ampiamente dimostrato dall’impegno costante nell’organizzazione delle operazioni di supporto alle attività vaccinali e di prevenzione in questa fase della pandemia».
Anche la Fimmg Lazio è tornata a insistere sulla sicurezza del vaccino: «Si può discutere sui tempi e le modalità della somministrazione, ma non si può mettere in dubbio la sicurezza di un presidio ampiamente testato, pertanto lo raccomandiamo alle categorie a rischio». Non c’è nessun pericolo, invece, a frequentare le palestre. Lo giura Eurowellness, l’Associazione Nazionale Impianti Fitness&Sport. «I frequentatori dei centri, non devono avere alcun timore a praticare le attività sportive - spiega il presidente Giampaolo Duregon - perché svolte con continuità, aumentano le difese dell’organismo.

Inoltre, i centri ANIF osservano scrupolose e quotidiane procedure di igiene, pulizia e disinfestazione degli ambienti. Quest’anno, essendo i cittadini esposti a due tipologie di influenza, queste pratiche sono ancora più rigorose e meticolose».

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