Quest'inverno toccherà a un milanese su venti. Più o meno come l'anno scorso. L'unica differenza è il maggior numero di possibilità. Tre, contro le due dellinverno passato. Tre sono, infatti, i virus che circoleranno dalla fine di dicembre e colpiranno tra i 59mila e 60mila del milione e duecentomila dei nostri concittadini.
A predirlo è Fabrizio Pregliasco dell'istituto di virologia dell'Università degli Studi che coordina Influnet, l'osservatorio sull'influenza. Una malattia che colpirà in un terzo dei casi i bambini sotto i quattordici anni. Ventimila piccoli milanesi che finiranno sotto le coperte per colpa di tre virus: il, nuovo, California che va sotto la sigla A/H3N2, il New Caledonia indicato anche come A/H1N1 e il B/Shangai. Tutti, attesi da Natale in poi, con un picco a gennaio, non hanno niente in comune con quelli che sono già in circolazione e continueranno a esserlo tutto l'inverno. Si tratta di virus, ben più numerosi, che assomigliano a quelli dell'influenza. Danno più o meno gli stessi sintomi, anche se più blandi e meno duraturi. «Anche la terapia - precisa Pregliasco - è simile. Vanno assunti farmaci sintomatici che riducano i sintomi senza cancellarli». Sintomi più blandi e più blande sono anche le cure. Basta guardare i costi. La cura dei virus parainfluenzali costa, infatti, circa la metà rispetto all'influenza vera e propria. «Sei euro e 20 centesimi contro 13» puntualizza il virologo dell'Università degli Studi.
Non tutti però per curare l'influenza spendono 13 euro in medicinali da banco. «C'è anche chi sborsa altri 20 euro - aggiunge Fabrizio Pregliasco - per acquistare antibiotici». Ma non si tratta di farmaci inutili nella cura dell'influenza? «Sì - risponde il virologo - quasi sempre. Soltanto nel 10 per cento dei casi intervengono complicanze batteriche che richiedono una terapia antibiotica». Il ricorso inadeguato agli antibiotici non è dannoso solo per il portafogli, ma anche per la salute. «L'uso eccessivo di antibiotici - puntualizza lo specialista - provoca resistenze batteriche che diminuiscono l'efficacia degli antibiotici quando servono».
Chi non vuole spendere i 13 euro per l'influenza può spenderne dagli 8 agli 11 per il vaccino. Una strategia antinfluenza che nel nostro Paese è meno diffusa che in altre parti d'Europa. In Italia si vaccina il 15,6 per cento delle persone a rischio contro il 24 e il 25 di Francia e Germania.
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