Infrastrutture, 45 miliardi in più Bonus anti-evasori agli enti locali

Infrastrutture, 45 miliardi in più Bonus anti-evasori agli enti locali

da Roma

Già da quest’anno saranno rivisti 57 studi di settore, che interessano 650mila contribuenti. «Per ridurre il disavanzo senza aumentare le aliquote - si legge nel testo del Dpef approvato nella serata ieri dal governo - occorre recuperare base imponibile». E la lotta all’evasione fiscale «è tanto più efficace in quanto maggiore è il coinvolgimento di Regioni, Province, Comuni». Per incentivare questo sforzo, il governo prevede a favore delle autonomie locali una «quota parte delle maggiori entrate riscosse per effetto della loro azione». Agli enti locali sarà concessa progressivamente maggiore autonomia impositiva, anche per bilanciare la «prevista riduzione dell’Irap».
Piano anti-evasione. La «mappa del sommerso» allegata al Documento di programmazione - che indica nel Sud e nelle isole le punte massime di lavoro nero - guiderà l’azione di contrasto all’evasione fiscale. Ma il governo prevede anche strumenti normativi, come il rilancio del concordato preventivo (la cosiddetta «pianificazione fiscale concordata»), l’utilizzo più frequente degli «accessi brevi» per le verifiche nelle aziende, l’introduzione della rilevanza penale per gli omessi versamenti dell’Iva oltre i 50mila euro, e la reintroduzione degli elenchi clienti-fornitori. Sarà anche intensificata la lotta alla contraffazione.
Imprese, sgravi e meno Irap. Lo sgravio Irap sul costo del lavoro è confermato, e sarà finanziato con misure strutturali. Il «quantum» sarà deciso dal governo in sede di legge finanziaria, ma non dovrebbe discostarsi molto dai 4 miliardi ipotizzati nei mesi scorsi. Per le imprese, il Dpef prevede il rifinanziamento del credito d’imposta, e una rapida attivazione della fiscalità di vantaggio, a valere sull’Irap e sulle nuove assunzioni nel Mezzogiorno. È inoltre prevista la riforma della legge 488, e l’attivazione del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti in ricerca. Il primo riparto del Fondo, approvato ieri dal Cipe, è pari a 3,7 miliardi, 2,1 dei quali destinati al Sud. Previsti anche incentivi per l’aggregazione di imprese, ma anche nuove regole per la gestione delle crisi industriali. Complessivamente, al Sud, ricorda il ministro Miccichè, andrà lo 0,6% del pil (circa 8 miliardi di euro).
Infrastrutture, 170 miliardi. Il Cipe, riunito prima del Consiglio dei ministri, ha rifinanziato il programma di infrastrutture del ministro Lunardi, portando le risorse da 125,8 a oltre 170 miliardi: sono state approvate e finanziate opere per 57,9 miliardi, mentre progetti per altri 64,3 miliardi sono in fase d’istruttoria al ministero delle Infrastrutture.
Famiglie, bollette e asili. A favore delle fasce più deboli, il governo prevede misure per contenere alcuni costi essenziali, come affitti, energia, trasporti e servizi finanziari.

Sugli affitti saranno introdotti «specifici incentivi fiscali», e si prevedono azioni per contenere l’aumento delle tariffe pubbliche e dei prezzi dei servizi. In particolare, si vuole proteggere le famiglie più deboli dagli effetti del caro-petrolio. Sarà possibile inoltre la deduzione, sempre per i redditi più bassi, delle spese per le rette degli asili nido.

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