«Con Ing Direct costi all’osso e nessuna spesa nascosta»

Il senior vice president di Ing Direct Italia, Damiano Castelli non ha dubbi sulla scelta del tasso tra fisso e variabile: «Con l’attuale livello dell’Euribor il mutuo variabile è più conveniente. Un mutuo di 150mila euro in 15 anni con noi ad esempio avrebbe una rata di 963 euro contro i 1.123 euro del tasso fisso». Il tipo di mutuo, prosegue il banchiere di Ing Direct, va però «attentamente valutato in base al profilo del richiedente e alle sue aspettative future. La rata più alta di un tasso fisso o di un rata costante potrebbe essere la soluzione migliore per chi antepone al risparmio la certezza della rata nel tempo. Chi si appresta a chiedere un tasso variabile deve quindi tenere presente che il risparmio attuale potrebbe ridursi nell’arco della durata del mutuo».
Come prepararsi a eventuali rincari del variabile?
«Quello che consigliamo a chi sceglie il variabile è di non fissare una rata al limite delle proprie capacità reddituali. É bene, ora che i tassi sono particolarmente favorevoli, fissare una durata e una rata tali da potere sostenere un aumento di circa il 35-40% nell’arco della durata del mutuo. Ciò dipende quindi dalle aspettative reddituali del richiedente. Tipicamente per un mutuatario giovane è ragionevole aspettarsi un incremento della propria capacità reddituale, e per lui o lei il tasso variabile è sicuramente meglio. Si tratta in sostanza di non fare il passo più lungo della gamba».
Cos’è e come funziona invece il mutuo a «rata costante»?
«Si tratta di un mutuo unico nel suo genere in quanto oltre ad offrire la certezza della rata, fissa anche la durata contrattuale massima del mutuo, senza il pagamento di una maxi-rata. Prevede infatti una rata fissa stabilita al momento dell’accensione, che rimarrà identica per tutta la durata del mutuo. A variare potrà essere invece la durata del prestito che, in funzione dell’andamento dei tassi d’interesse, potrà aumentare in uno scenario di tassi crescenti, oppure diminuire in uno scenario di tassi decrescenti. Sarà Ing Direct a farsi carico delle eventuali spese legate ad uno scenario di eccessivo rialzo dei tassi. Al momento della stipula verrà infatti fissata contrattualmente una durata massima oltre la quale il cliente non dovrà più pagare nulla, né sottoforma di maxi-rata finale, né sottoforma di un secondo mutuo».
Cosa deve fare chi ha un mutuo troppo oneroso?
«Deve mettersi alla ricerca di soluzioni migliori, senza trascurare l’offerta delle banche on line e poi valutare di cambiare oppure rinegoziare il mutuo stesso con la propria banca. Cambiare mutuo è oggi una pratica più semplice per il cliente ed è un fenomeno in crescita. Secondo le nostre stime oggi un cliente su tre valuta il cambio del mutuo. Consigliamo di valutare attentamente se il gioco vale la candela e di quantificare l’effettivo guadagno senza tralasciare i cosiddetti costi nascosti come ad esempio le assicurazioni facoltative».
Parliamo di costi.

Anche i mutui nascondono oneri e commissioni?
«Alcune delle spese che solitamente gravano sul mutuo sono le spese di istruttoria e perizia, ossia la valutazione da parte di un professionista per rilevare il valore di mercato dell’immobile, le classiche spese di gestione necessarie per mantenere in vita la pratica di finanziamento e l’assicurazione sull’immobile. Nel nostro caso sarà Ing Direct a farsi carico di queste spese. Infine ci sono i costi del notaio; la scelta del professionista e il costo degli onorari sono a carico del mutuatario».

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